opera
affioramenti 1
categoria | Installazione |
soggetto | Paesaggio, Natura, Bellezza, Astratto |
tags | affiorare, sospeso, frammenti, natural elements, april, elementi naturali, aprile, corpi sospesi, installazione, epoxy resin, resina epossidica, petali |
base | 80 cm |
altezza | 80 cm |
profondità | 4 cm |
anno | 2021 |
Nel mio stare, silenzioso e in attesa o durante il distratto camminare verso e attraverso la natura lascio lo sguardo vagare. La dimensione rassicurante del giardino si confronta con l’esuberante e viva indomabilità della natura, che svalica recinzioni e ignora confini. “Quello che c’è fuori” non è semplicemente un luogo estraneo, lontano, ma è un paesaggio in continua relazione con noi stessi, filtrato dal nostro sguardo e dal nostro vissuto.
Nella serie Vicinanze una miriade di foglie, rametti, ciuffi d’erba si intrecciavano e convivevano nel disordine spontaneo della natura. Al suolo, aggrovigliati, l’uno sull’altro partecipavano alla silenziosa e quasi invisibile danza del tempo che lontana dai nostri occhi continua i suoi cicli. Allo stesso modo l’acqua immobile della Vasca “[..]accoglie e sostiene un tappeto di piccoli corpi sparsi, una costellazione improbabile che ci guida verso altri paesaggi. Scorci insoliti e minuti dettagli descrivono il gioco tra i piani che l’acqua con la sua presenza invisibile rivela. In questa dimensione si disegnano, più o meno evidenti, le ombre del mondo esterno. Alberi? tronchi? muri? Sagome incerte rivelano luoghi al di fuori della tela, convocano l’assente e intessono un dialogo tra l’esterno e l’interno.”
Sopra e sotto, vicino e lontano, dentro e fuori diventano concetti relativi dove ogni elemento si trova in continua connessione col tutto, parte inscindibile di un unicum in perenne divenire.
Da qui nasce il progetto con le resine. Per “fermare” il tempo e raggelarlo in un unico spazio, sospeso e tangibile.
I dischi in resina ricordano lo specchio d’acqua che ha ispirato la serie VASCA#. Su di essi si depositano e restano inglobati piccoli rametti, foglioline, gemme e fiori.
Nella serie Vicinanze una miriade di foglie, rametti, ciuffi d’erba si intrecciavano e convivevano nel disordine spontaneo della natura. Al suolo, aggrovigliati, l’uno sull’altro partecipavano alla silenziosa e quasi invisibile danza del tempo che lontana dai nostri occhi continua i suoi cicli. Allo stesso modo l’acqua immobile della Vasca “[..]accoglie e sostiene un tappeto di piccoli corpi sparsi, una costellazione improbabile che ci guida verso altri paesaggi. Scorci insoliti e minuti dettagli descrivono il gioco tra i piani che l’acqua con la sua presenza invisibile rivela. In questa dimensione si disegnano, più o meno evidenti, le ombre del mondo esterno. Alberi? tronchi? muri? Sagome incerte rivelano luoghi al di fuori della tela, convocano l’assente e intessono un dialogo tra l’esterno e l’interno.”
Sopra e sotto, vicino e lontano, dentro e fuori diventano concetti relativi dove ogni elemento si trova in continua connessione col tutto, parte inscindibile di un unicum in perenne divenire.
Da qui nasce il progetto con le resine. Per “fermare” il tempo e raggelarlo in un unico spazio, sospeso e tangibile.
I dischi in resina ricordano lo specchio d’acqua che ha ispirato la serie VASCA#. Su di essi si depositano e restano inglobati piccoli rametti, foglioline, gemme e fiori.