opera
Ali di Gabbiano
categoria | Scultura |
soggetto | Politico/Sociale, Natura, Astratto |
tags | ciechi, libertà, volo, natura, braille |
base | 45 cm |
altezza | 45 cm |
profondità | 7 cm |
anno | 2019 |
Opera unica in legno tornito su alluminio sabbiato con scritta-greca stampa 3D in braille in inglese francese e italiano "imparare a volare" accompagnata da libro d'artista in braille (realizzato in 2 copie). L'opera dà l'avvio al progetto Blind Wood. E' perciò stata cominciata nel 2019 e conclusa nel 2022 ed esposta per la prima volta all'interno della mostra FIAT LUX all'Istituto dei Ciechi di Milano.
. La mostra riflette sul significato di limite e libertà e presenta opere tratte dal ciclo blind wood. Per la giornata del 21 febbraio l'artista organizza la performance FIAT LUX invitando 21 ospiti (vedenti) a vedere la mostra bendati (non solo a occhi chiusi per far vivere il "trauma" del limite). L'ospite dopo esser stato accompagnato per tutta la mostra dall'artista (venti minuti) doveva indicare quale fosse l'opera "più bella" al tatto, per poi riflettere sulla differenza percettiva e sul significato di bellezza, una volta tolta la benda e viste le opere. L'artista spesso procede per sottrazione, togliendo per arrivare all'essenza. Tutte le opere sono perciò state realizzate in legno (diverse essenze) e alluminio sabbiato, in modo tale che non ci fosse possibilità di riflettersi nel metallo e che ci fosse un contrasto tattile tra legno e metallo.
Riguardo all'opera: l'artista riflette spesso sulla difficoltà dell'essere liberi. La difficoltà dell'imparare a volare degli uccelli, dovendo "buttarsi" dal nido, è una metafora spesso ricercata. L'artista ha dedicato diverse opere al volo, partendo dallo studio delle proporzioni del gabbiano. Fulvio Morella spiega che "le persone non hanno limiti. Ognuno di noi è dotato di una piccola luce che deve imparare a condividere con gli altri per illuminare insieme il Mondo. Solo così possiamo imparare a volare".
. La mostra riflette sul significato di limite e libertà e presenta opere tratte dal ciclo blind wood. Per la giornata del 21 febbraio l'artista organizza la performance FIAT LUX invitando 21 ospiti (vedenti) a vedere la mostra bendati (non solo a occhi chiusi per far vivere il "trauma" del limite). L'ospite dopo esser stato accompagnato per tutta la mostra dall'artista (venti minuti) doveva indicare quale fosse l'opera "più bella" al tatto, per poi riflettere sulla differenza percettiva e sul significato di bellezza, una volta tolta la benda e viste le opere. L'artista spesso procede per sottrazione, togliendo per arrivare all'essenza. Tutte le opere sono perciò state realizzate in legno (diverse essenze) e alluminio sabbiato, in modo tale che non ci fosse possibilità di riflettersi nel metallo e che ci fosse un contrasto tattile tra legno e metallo.
Riguardo all'opera: l'artista riflette spesso sulla difficoltà dell'essere liberi. La difficoltà dell'imparare a volare degli uccelli, dovendo "buttarsi" dal nido, è una metafora spesso ricercata. L'artista ha dedicato diverse opere al volo, partendo dallo studio delle proporzioni del gabbiano. Fulvio Morella spiega che "le persone non hanno limiti. Ognuno di noi è dotato di una piccola luce che deve imparare a condividere con gli altri per illuminare insieme il Mondo. Solo così possiamo imparare a volare".