opera
Dove le ombre si fanno più scure la luce brilla più intensa (serie)
categoria | Grafica |
soggetto | Astratto, Politico/Sociale |
tags | #chinaink, #sky, #space, #watercolor, #goethe, #silversurfer, #paper, #science, #quarantine, #moon, #stars, #pierluigi_lanzillotta, #exagon, #abstracto, #copicmarkers, #black, light, #vittoriomartini, #jonhassell, #combatprize, #blue, #johnfahey |
base | 70 cm |
altezza | 50 cm |
profondità | 3 cm |
anno | 2020 |
china e acquerello su carta cotone, serie di soggetti differenti e unici
Dove le ombre si fanno più oscure alluce brilla più intensa
Goethe diceva: “dove la luce brilla più intensa le ombre si fanno più scure”, invece a me piace pensarla al contrario, ovvero “dove le ombre si fanno più scure la luce brilla più intensa”, é questo il titolo della serie di opere a cui sto lavorando e che vogliono essere il commento visivo al periodo di privazione sociale, morale, biologica, fisica e culturale che stiamo vivendo da mesi.
Il mondo é cambiato drasticamente in seguito alla crisi biologica ed é per me impossibile non riflettere su questa situazione che ha generato mancanze, assenze, perdite, come un grande buio, un enorme vuoto che biologicamente e tramite i media viene propagato senza quasi più lasciare spazio ad altro.
Il futuro già incerto si fa sempre più precario e non riusciamo a staccarci dalla morsa tecnologica che ne é derivata, il nero della buia notte del genere umano avvolge tutto, ma é proprio qui e ora che si possono scorgere le stelle più luminose brillare ancora.
Le opere raffigurano visivamente la mancanza, l’assenza, la perdita, come quando qualcosa viene per sempre cancellato e non può più tornare; vogliono essere la testimonianza di tutto il vissuto di privazioni di questo nuovo mondo che abbiamo contribuito a creare o ci é stato imposto.
Gli esagoni con le loro proporzioni perfette e modulabili rappresentano il vetro attraverso cui i nostri sensi percepiscono il mondo: all’interno di essi traspaiono i cieli tersi d’una volta, azzurri, che ora si frammentano e cedono sempre più spazio all’ignoto, al nulla, al nero, ma é proprio nel contrasto con il nero che possiamo veder brillare le luci più intense, quelle imperiture, quelle più resistenti che nessuna oscurità può avvolgere o cancellare, perché non c’é luce senza oscurità, non c’é morte senza vita.
Le strutture esagonali sono poi intervallate dai miei segni a china nera che da sempre accompagnano e sono frutto dell’improvvisazione.
Devo sempre lasciare uno spazio per l’improvvisazione, il “luogo” mentale ove tutto vibra, si evolve e muta, come la vita stessa
PL, Agosto 2020
Dove le ombre si fanno più oscure alluce brilla più intensa
Goethe diceva: “dove la luce brilla più intensa le ombre si fanno più scure”, invece a me piace pensarla al contrario, ovvero “dove le ombre si fanno più scure la luce brilla più intensa”, é questo il titolo della serie di opere a cui sto lavorando e che vogliono essere il commento visivo al periodo di privazione sociale, morale, biologica, fisica e culturale che stiamo vivendo da mesi.
Il mondo é cambiato drasticamente in seguito alla crisi biologica ed é per me impossibile non riflettere su questa situazione che ha generato mancanze, assenze, perdite, come un grande buio, un enorme vuoto che biologicamente e tramite i media viene propagato senza quasi più lasciare spazio ad altro.
Il futuro già incerto si fa sempre più precario e non riusciamo a staccarci dalla morsa tecnologica che ne é derivata, il nero della buia notte del genere umano avvolge tutto, ma é proprio qui e ora che si possono scorgere le stelle più luminose brillare ancora.
Le opere raffigurano visivamente la mancanza, l’assenza, la perdita, come quando qualcosa viene per sempre cancellato e non può più tornare; vogliono essere la testimonianza di tutto il vissuto di privazioni di questo nuovo mondo che abbiamo contribuito a creare o ci é stato imposto.
Gli esagoni con le loro proporzioni perfette e modulabili rappresentano il vetro attraverso cui i nostri sensi percepiscono il mondo: all’interno di essi traspaiono i cieli tersi d’una volta, azzurri, che ora si frammentano e cedono sempre più spazio all’ignoto, al nulla, al nero, ma é proprio nel contrasto con il nero che possiamo veder brillare le luci più intense, quelle imperiture, quelle più resistenti che nessuna oscurità può avvolgere o cancellare, perché non c’é luce senza oscurità, non c’é morte senza vita.
Le strutture esagonali sono poi intervallate dai miei segni a china nera che da sempre accompagnano e sono frutto dell’improvvisazione.
Devo sempre lasciare uno spazio per l’improvvisazione, il “luogo” mentale ove tutto vibra, si evolve e muta, come la vita stessa
PL, Agosto 2020