opera
C’è tutto ciò che mi manca
categoria | Fotografia |
soggetto | Politico/Sociale, Figura umana |
tags | LIBERTA', NOSTALòGIA, MANCANZA |
base | 70 cm |
altezza | 100 cm |
profondità | 5 cm |
anno | 2023 |
foto di Luisa Valeriani su plexiglass e dibond in sovrapposizione, postprodotta e lavorata con colori a rilievo per vetro, unica opera.
Cosa vi manca davvero? Riuscite a vedere ciò che vi manca? A capire ciò che vi è mancato, e cosa vi mancherà?”
Penso a mia figlia. Mi manca lei quando non c’è, penso a lei senza di me, quando un giorno dovrà camminare da sola. Mi manca “il mio” essere bambina, senza responsabilità, la mia fanciullezza. Mi manca un tempo specifico, un’epoca che sento mia, che so appartenermi, ma che non potrò mai vivere: il Liberty, l’Art Nouveau.
Mi manca poter vedere il vero volto delle persone, mi manca la verità (parliamo, commentiamo, ci nascondiamo e nessuno ci mette la faccia). Mi manca il tempo per poter stare ad una finestra ad aspettare il sorgere del sole, di fermarmi e godere di tanta bellezza. E mi è mancata la libertà… quando ci hanno chiuso in casa e fuori dalla finestra il mondo scorreva anche senza di noi.
E infine, la consapevolezza di ciò che abbiamo, la consapevolezza della nostalgia, di per sé un “ossimoro” anch’esso. Quel sentimento dolce-amaro che ci inquieta nel presente, ma ci fa sorridere ripensando al passato; un sentimento di speranza che ci spinge a ricercare o a ritrovare quello che ci ha fatto stare bene: una finestra nella finestra, un viaggio introspettivo dove ognuno può trovare consapevolezza anche dietro sbarre fatte di fiori.
Cosa vi manca davvero? Riuscite a vedere ciò che vi manca? A capire ciò che vi è mancato, e cosa vi mancherà?”
Penso a mia figlia. Mi manca lei quando non c’è, penso a lei senza di me, quando un giorno dovrà camminare da sola. Mi manca “il mio” essere bambina, senza responsabilità, la mia fanciullezza. Mi manca un tempo specifico, un’epoca che sento mia, che so appartenermi, ma che non potrò mai vivere: il Liberty, l’Art Nouveau.
Mi manca poter vedere il vero volto delle persone, mi manca la verità (parliamo, commentiamo, ci nascondiamo e nessuno ci mette la faccia). Mi manca il tempo per poter stare ad una finestra ad aspettare il sorgere del sole, di fermarmi e godere di tanta bellezza. E mi è mancata la libertà… quando ci hanno chiuso in casa e fuori dalla finestra il mondo scorreva anche senza di noi.
E infine, la consapevolezza di ciò che abbiamo, la consapevolezza della nostalgia, di per sé un “ossimoro” anch’esso. Quel sentimento dolce-amaro che ci inquieta nel presente, ma ci fa sorridere ripensando al passato; un sentimento di speranza che ci spinge a ricercare o a ritrovare quello che ci ha fatto stare bene: una finestra nella finestra, un viaggio introspettivo dove ognuno può trovare consapevolezza anche dietro sbarre fatte di fiori.