opera
Ci scusiamo per il disagio
categoria | Sound art |
soggetto | Politico/Sociale |
tags | |
minuti | 2 |
secondi | 16 |
anno | 2024 |
Il progetto innesca un capovolgimento per cui la motivazione dell’assenza di un’opera diventa l’opera stessa. La motivazione consiste in un breve racconto, in bilico tra realtà e finzione, riguardante una concatenazione di eventi catastrofici: crolli, epidemie, assassinii, guerre, litigi… Mi sembra molto attuale il fatto che succedano le peggior cose ma alla fine spesso questi fatti vengono trattati con un’indifferenza tale da sfiorare il riso… Da un punto di vista pratico, la voce sintetizzata emerge da un cono segnaletico interamente bianco; l'audio rilegge e mescola diverse fonti di comunicazione quali giornali, social media, film, libri, fiabe, passaparola, con l’obbiettivo di mettere in guardia riguardo il confine sempre più labile tra la realtà e la finzione. Lavorare con forme di assenza è inoltre un’occasione per riflettere sulle potenzialità e sui rischi di un futuro sempre più smaterializzato. Forse l’ipotesi di una guerra sempre più imminente mi fa pensare che sia necessario mettere da parte un certo attaccamento alle cose per vedere forme di assenza materiale come una ricchezza.
Da tutt’altro punto di vista, il progetto mette in atto il processo della creazione. Gran parte del tempo un artista lo occupa tentennando, dubitando, percorrendo strade diverse, o passeggiando per le stesse strade con mezzi diversi; capita spesso anche di ritrovarsi inaspettatamente al punto di partenza, o di avere delle illuminazioni che si rivelano invece dei fuochi fatui. È normale quindi avere l’impressione di non essere arrivati da nessuna parte e di aver dato vita solamente a un “nulla”. Quel nulla è uno spazio solo apparentemente vuoto perché è invece pieno di tensione, disagio, desiderio, imprevedibilità, sorpresa, delusione… L’audio cerca quindi di dare vita a uno spazio che accompagna l’osservatore a divagare e fantasticare, in altre parole a generare lui stesso l’opera.
Da tutt’altro punto di vista, il progetto mette in atto il processo della creazione. Gran parte del tempo un artista lo occupa tentennando, dubitando, percorrendo strade diverse, o passeggiando per le stesse strade con mezzi diversi; capita spesso anche di ritrovarsi inaspettatamente al punto di partenza, o di avere delle illuminazioni che si rivelano invece dei fuochi fatui. È normale quindi avere l’impressione di non essere arrivati da nessuna parte e di aver dato vita solamente a un “nulla”. Quel nulla è uno spazio solo apparentemente vuoto perché è invece pieno di tensione, disagio, desiderio, imprevedibilità, sorpresa, delusione… L’audio cerca quindi di dare vita a uno spazio che accompagna l’osservatore a divagare e fantasticare, in altre parole a generare lui stesso l’opera.