opera
corpi defunzionali (benna)
categoria | Installazione |
soggetto | Figura umana, Politico/Sociale |
tags | benna, motor, art, installazione , ferro, cemento, movimento , tempo colonizzato |
base | 200 cm |
altezza | 175 cm |
profondità | 200 cm |
anno | 2022 |
Il lavoro è una sorta di marchingegno che ha come fulcro una benna esausta realizzata in gomma
poliuretanica col tramite di calco in gomma siliconica e gesso, strascinata al suolo da un braccio di
ferro collegato ad un motore elettrico munito di regolatore di velocità e sensore di movimento.
L'opera è la prosecuzione dinamica della ricerca iniziata nel 2018 sui “corpi defunzionali”.
L'intera ricerca si propone di sottoporre all'attenzione dello spettatore oggetti di uso comune non più
in grado di svolgere la propria funzione a causa di una metamorfosi debilitante che li rende inidonei
all'uso.
È la metafora dell'uomo contemporaneo affetto da “carenza attitudinale” allo svolgimento di quelle
attività umane che un tempo ne caratterizzavano l'identità, tra tutte la capacità di giudizio critico.
Di recente ho intrapreso ad inserire nei “corpi defunzionali” il movimento generato con motori
elettrici, in modo da enfatizzare l'inadeguatezza dell'oggetto a svolgere la propria funzione e mettere
in evidenza la difficoltà nel gestire il nostro tempo ormai colonizzato.
Un teatrino talvolta ironico ma per lo più intrinsecamente drammatico.
“Corpi defunzionali” (benna), dimensione variabile, ferro, motore elettrico, regolatore di
velocità, sensore di movimento, gomma poliuretanica e cemento, anno 2022
poliuretanica col tramite di calco in gomma siliconica e gesso, strascinata al suolo da un braccio di
ferro collegato ad un motore elettrico munito di regolatore di velocità e sensore di movimento.
L'opera è la prosecuzione dinamica della ricerca iniziata nel 2018 sui “corpi defunzionali”.
L'intera ricerca si propone di sottoporre all'attenzione dello spettatore oggetti di uso comune non più
in grado di svolgere la propria funzione a causa di una metamorfosi debilitante che li rende inidonei
all'uso.
È la metafora dell'uomo contemporaneo affetto da “carenza attitudinale” allo svolgimento di quelle
attività umane che un tempo ne caratterizzavano l'identità, tra tutte la capacità di giudizio critico.
Di recente ho intrapreso ad inserire nei “corpi defunzionali” il movimento generato con motori
elettrici, in modo da enfatizzare l'inadeguatezza dell'oggetto a svolgere la propria funzione e mettere
in evidenza la difficoltà nel gestire il nostro tempo ormai colonizzato.
Un teatrino talvolta ironico ma per lo più intrinsecamente drammatico.
“Corpi defunzionali” (benna), dimensione variabile, ferro, motore elettrico, regolatore di
velocità, sensore di movimento, gomma poliuretanica e cemento, anno 2022