opera
Di due spiriti bollenti spegnerai le fiamme ardenti
categoria | Installazione |
soggetto | Politico/Sociale |
tags | carta velina, storia, castello, nuvola, bianco, contenitore, opera, stemma |
base | 500 cm |
altezza | 400 cm |
profondità | 600 cm |
anno | 2017 |
Nello stemma degli Sforza nel Castello Sforzesco di Milano, e nel Castello Sorzesco di Soncino sono presenti dei piccoli secchi, e così nasce il mio progetto che affonda le radici nella storia.
Il secchio nello stemma simboleggiava la pace in contrasto con le piccole fiaccole che erano sinonimo di guerra: “si vis pacem, para bellum”. E' quindi un'installazione site specific che collega I due castelli: uno appartenete alla mia memoria, in quanto nata a Milano, e l'altro appartenente alla memoria storica del paese di Soncino.
Il titolo invece è rubato al coro del melodramma ”Bianca Turenga” (1838) in cui una fanciulla viene contesa da due fratelli e per evitare spargimenti di sangue tra loro, prenderà i voti.
Il secchio è contenitore di oggetti, emozioni e memorie da trasportare da un luogo all'altro, ma anche metafora di un luogo denso e carico di storia e percependone appieno la leggerezza e la fragilità diventa allegoria di un futuro incerto.
Una nuvola di piccoli secchi in carta velina è posta in maniera tale che il visitatore la attraversi e ne sia coinvolto non solo visivamente ma provochi un'emozione quasi tattile.
Il secchio nello stemma simboleggiava la pace in contrasto con le piccole fiaccole che erano sinonimo di guerra: “si vis pacem, para bellum”. E' quindi un'installazione site specific che collega I due castelli: uno appartenete alla mia memoria, in quanto nata a Milano, e l'altro appartenente alla memoria storica del paese di Soncino.
Il titolo invece è rubato al coro del melodramma ”Bianca Turenga” (1838) in cui una fanciulla viene contesa da due fratelli e per evitare spargimenti di sangue tra loro, prenderà i voti.
Il secchio è contenitore di oggetti, emozioni e memorie da trasportare da un luogo all'altro, ma anche metafora di un luogo denso e carico di storia e percependone appieno la leggerezza e la fragilità diventa allegoria di un futuro incerto.
Una nuvola di piccoli secchi in carta velina è posta in maniera tale che il visitatore la attraversi e ne sia coinvolto non solo visivamente ma provochi un'emozione quasi tattile.