opera
Divenire VII
categoria | Scultura |
soggetto | Astratto |
tags | scultura, abstract, vuoto |
base | 7 cm |
altezza | 25 cm |
profondità | 5 cm |
anno | 2020 |
1/1, scultura in resina epossidica
Il progetto proposto, "Divenire. La materialità dell'essere nello spazio artistico contemporaneo", è composto da tre fasi distinte atte a identificare un percorso "in divenire" che ha determinato oltre ad una crescita personale psicologica anche e soprattutto una mutazione del prodotto artistico, attraverso un atto di trasformazione che coglie insieme passato, presente e futuro e che non pone più l'essere, in quanto tale, come un obiettivo da raggiungere ma definisce lo stesso come "entità" in continua metamorfosi. L'opera in oggetto rientra nella seconda delle tre fasi: "Verso un naturale alterazione del pensiero: La reificazione dell'immateriale. Accettare l'altro per (ri-)trovare sé stessi. Grazie all'elaborazione di questo processo si è arrivati a riconsiderare il rapporto stesso fra l'uomo e il suo intorno e la primaria importanza del rapporto che si instaura fra lo spazio e l'opera, la quale nasce al suo interno e si adatta a imprevedibili condizionamenti. Le opere che compongono la presente fase, sono il tentativo di consacrare quel "vuoto pneumatico" che sorge quando ci poniamo in relazione al mondo in determinate condizioni emotive e di offrirgli la possibilità di acquisire una forma, al fine di offrirlo ad uno spazio vuoto e pronto ad accoglierlo, in modo tale che esso stesso si elevi a luogo specifico all'interno di un tutto indefinibile. La forma dell'oggetto in esame è dunque derivata dalla forma che il foglio, nato durante la prima fase, ha assunto a fronte di un periodo di tempo, non determinato a priori, in balia degli agenti atmosferici. In questo modo si arriva a concretizzare un concetti di per sé astratto attraverso la "semplice" apertura all'altro.
Il progetto proposto, "Divenire. La materialità dell'essere nello spazio artistico contemporaneo", è composto da tre fasi distinte atte a identificare un percorso "in divenire" che ha determinato oltre ad una crescita personale psicologica anche e soprattutto una mutazione del prodotto artistico, attraverso un atto di trasformazione che coglie insieme passato, presente e futuro e che non pone più l'essere, in quanto tale, come un obiettivo da raggiungere ma definisce lo stesso come "entità" in continua metamorfosi. L'opera in oggetto rientra nella seconda delle tre fasi: "Verso un naturale alterazione del pensiero: La reificazione dell'immateriale. Accettare l'altro per (ri-)trovare sé stessi. Grazie all'elaborazione di questo processo si è arrivati a riconsiderare il rapporto stesso fra l'uomo e il suo intorno e la primaria importanza del rapporto che si instaura fra lo spazio e l'opera, la quale nasce al suo interno e si adatta a imprevedibili condizionamenti. Le opere che compongono la presente fase, sono il tentativo di consacrare quel "vuoto pneumatico" che sorge quando ci poniamo in relazione al mondo in determinate condizioni emotive e di offrirgli la possibilità di acquisire una forma, al fine di offrirlo ad uno spazio vuoto e pronto ad accoglierlo, in modo tale che esso stesso si elevi a luogo specifico all'interno di un tutto indefinibile. La forma dell'oggetto in esame è dunque derivata dalla forma che il foglio, nato durante la prima fase, ha assunto a fronte di un periodo di tempo, non determinato a priori, in balia degli agenti atmosferici. In questo modo si arriva a concretizzare un concetti di per sé astratto attraverso la "semplice" apertura all'altro.