opera
Ex-voto II
categoria | Scultura |
soggetto | Natura, Figura umana, Bellezza |
tags | scorticato, wunderkammer, anatomia |
base | 80 cm |
altezza | 50 cm |
profondità | 40 cm |
anno | 2018 |
Bronzo, eseguito mediante la tecnica di fusione a cera persa, pezzo unico
«Nella tradizione cristiana, la reliquia è ogni resto del corpo o anche ogni oggetto che è o si presume appartenuto o connesso ad una persona venerata come santa. Letteralmente, sono degli avanzi di quanto è andato distrutto e perduto, o i resti di una persona morta. Attraverso le mie due serie di opere “Reliquie” e “Modern Icons” cerco di decifrare cosa significhino e cosa siano, per me, i valori del Ricordo e della Presenza; valori non religiosi ma spirituali connessi inesorabilmente alla fragilità umana presente nelle “cose” umane, negli oggetti, che diventano giacenze di memorie del passato. Ricomporre memorie inconsce, accostando a tali resti inorganici, frammenti apparentemente organici: strutture fisiche e muscolari palpitanti evocanti la forza che lega il corpo all'anima. (…) Può essere l'anima una reliquia? Altrimenti come spiegare ciò che il tempo lascia nelle e sulle nostre cose? Su oggetti inanimati vi sono tracce di anima? Come spiegare allora, il sordo tonfo che fa il cuore quando vediamo immagini che non hanno senso apparente, ma il nostro Io più profondo lo coglie, prima che la ragione possa fare anche un solo passo?».
Valentina Lucarini Orejon
«Nella tradizione cristiana, la reliquia è ogni resto del corpo o anche ogni oggetto che è o si presume appartenuto o connesso ad una persona venerata come santa. Letteralmente, sono degli avanzi di quanto è andato distrutto e perduto, o i resti di una persona morta. Attraverso le mie due serie di opere “Reliquie” e “Modern Icons” cerco di decifrare cosa significhino e cosa siano, per me, i valori del Ricordo e della Presenza; valori non religiosi ma spirituali connessi inesorabilmente alla fragilità umana presente nelle “cose” umane, negli oggetti, che diventano giacenze di memorie del passato. Ricomporre memorie inconsce, accostando a tali resti inorganici, frammenti apparentemente organici: strutture fisiche e muscolari palpitanti evocanti la forza che lega il corpo all'anima. (…) Può essere l'anima una reliquia? Altrimenti come spiegare ciò che il tempo lascia nelle e sulle nostre cose? Su oggetti inanimati vi sono tracce di anima? Come spiegare allora, il sordo tonfo che fa il cuore quando vediamo immagini che non hanno senso apparente, ma il nostro Io più profondo lo coglie, prima che la ragione possa fare anche un solo passo?».
Valentina Lucarini Orejon