opera
FORMAE XIV
categoria | Fotografia |
soggetto | Astratto, Figura umana |
tags | LUX, LUCE, FOTOGRAFIA SPERIMENTALE, ANOALOGICO, POLAROID, LORENZOARS, LUXINFORMAE, LUX INFORMAE, YEAR OF LIGHT 2015, SCOLPIRE LA LUCE, FOTO, FOTO FORME |
base | 70 cm |
altezza | 100 cm |
profondità | 5 cm |
anno | 2011 |
“LUX IN-FORMAE” di lorenzoArs
La luce è energia pura, ma diventa forma quando incontra la materia. Partendo dal desiderio di dare forma alla Luce, lorenzoArs avvolge lo spettatore in un'esperienza immaginifica e multisensoriale, che prende vita dal buio ed evolve attraverso il divenire plastico e cromatico dell'energia luminosa. L'artista ha iniziato questo lungo e ambizioso progetto negli anni '90, servendosi di strumentazioni fotografiche analogiche, gelatine colorate e interventi diretti su stampe polaroid ed oggi, nell'Anno Internazionale della Luce, mette in mostra l'estetica formale dell'energia. L'approccio scultoreo che caratterizza la sua poetica rivela come essa “forma” e “tras- forma” lo spazio vuoto, quando intercetta un medium sensibile. Le sue “sculture di luce” inglobano ed evocano quindi la materia pittorica e i materiali plastici, attraverso l'uso della fotografia. La Luce plasmata costituisce, a sua volta, l'elemento di un processo comunicativo in grado di raggiungere la realtà della visione e della percezione, ponendola come sistema in cui poter sprofondare con gli occhi ed il corpo. Una profondità dinamica in cui il colore trasporta l’osservatore in una dimensione indefinita e in fieri e nelle emozioni suscitate da questa spazialità. Il segno scompare, la Luce muta e modella presenze. Sottoposta alla legge del mutamento, essa crea armonie profonde fra sensibilità e trascendenza, senza alcuna logica apparente che la governi. Le opere trasformano, infatti, la bidimensionalità fotografica in un'ambientazione dai molteplici punti di vista e che cattura il colpo d'occhio di chi entra in galleria per attrarlo, subito dopo, in uno spazio che riesce a rendere tridimensionale. Si ha la sensazione di fluttuare all'interno di forme instabili, in un ambiente che l'artista ha volutamente condizionato ma che, al tempo stesso, è riuscito a far percepire come mutevole, dove la suggestione della forma si accompagna e si fonde con quella sensoriale di chi osserva, aprendo il campo visivo e ampliandone il senso. Tra densità e trasparenza, le sculture di luce spostano l'asse del referente reale per finire in una visionarietà all'interno della quale la dicotomia luce-oscurità che avvolgele opere non esclude valori simbolici legati alla vita e alla corporeità. Il “corpo” della luce nasce, si forma ed evolve, dando vita ad una immaterialità che in questa mostra diventa tangibile e reale. L'immaginazione, a sua volta, ricrea finitezza e infinitezza delle forme e le rende presenti come materie nello spazio. Questa serie ricombina dunque la realtà fisica e quella apparente, fondendole e con-fondendole per generare armonia. Emerge la passione immaginativa attraverso la genesi cromatica e a-formale del flusso luminoso che invade lo spazio, modellandolo. L’esperienza spaziale cui veniamo sottoposti è quindi intimamente connessa con lo spazio-luce. Lux informae potrà quindi svilupparsi, mutare ed evolversi in una successione infinita, che richiama il senso ultimo dell'esperienza e il suo fluire. Non puntando all’unicità del mezzo ma all’espressione, lorenzoArs salda così il legame materia-forma-luce mostrando al tempo stesso quanto labili possano essere i confini tra le tecniche artistiche.
Laura Capuozzo
critico d'arte
La luce è energia pura, ma diventa forma quando incontra la materia. Partendo dal desiderio di dare forma alla Luce, lorenzoArs avvolge lo spettatore in un'esperienza immaginifica e multisensoriale, che prende vita dal buio ed evolve attraverso il divenire plastico e cromatico dell'energia luminosa. L'artista ha iniziato questo lungo e ambizioso progetto negli anni '90, servendosi di strumentazioni fotografiche analogiche, gelatine colorate e interventi diretti su stampe polaroid ed oggi, nell'Anno Internazionale della Luce, mette in mostra l'estetica formale dell'energia. L'approccio scultoreo che caratterizza la sua poetica rivela come essa “forma” e “tras- forma” lo spazio vuoto, quando intercetta un medium sensibile. Le sue “sculture di luce” inglobano ed evocano quindi la materia pittorica e i materiali plastici, attraverso l'uso della fotografia. La Luce plasmata costituisce, a sua volta, l'elemento di un processo comunicativo in grado di raggiungere la realtà della visione e della percezione, ponendola come sistema in cui poter sprofondare con gli occhi ed il corpo. Una profondità dinamica in cui il colore trasporta l’osservatore in una dimensione indefinita e in fieri e nelle emozioni suscitate da questa spazialità. Il segno scompare, la Luce muta e modella presenze. Sottoposta alla legge del mutamento, essa crea armonie profonde fra sensibilità e trascendenza, senza alcuna logica apparente che la governi. Le opere trasformano, infatti, la bidimensionalità fotografica in un'ambientazione dai molteplici punti di vista e che cattura il colpo d'occhio di chi entra in galleria per attrarlo, subito dopo, in uno spazio che riesce a rendere tridimensionale. Si ha la sensazione di fluttuare all'interno di forme instabili, in un ambiente che l'artista ha volutamente condizionato ma che, al tempo stesso, è riuscito a far percepire come mutevole, dove la suggestione della forma si accompagna e si fonde con quella sensoriale di chi osserva, aprendo il campo visivo e ampliandone il senso. Tra densità e trasparenza, le sculture di luce spostano l'asse del referente reale per finire in una visionarietà all'interno della quale la dicotomia luce-oscurità che avvolgele opere non esclude valori simbolici legati alla vita e alla corporeità. Il “corpo” della luce nasce, si forma ed evolve, dando vita ad una immaterialità che in questa mostra diventa tangibile e reale. L'immaginazione, a sua volta, ricrea finitezza e infinitezza delle forme e le rende presenti come materie nello spazio. Questa serie ricombina dunque la realtà fisica e quella apparente, fondendole e con-fondendole per generare armonia. Emerge la passione immaginativa attraverso la genesi cromatica e a-formale del flusso luminoso che invade lo spazio, modellandolo. L’esperienza spaziale cui veniamo sottoposti è quindi intimamente connessa con lo spazio-luce. Lux informae potrà quindi svilupparsi, mutare ed evolversi in una successione infinita, che richiama il senso ultimo dell'esperienza e il suo fluire. Non puntando all’unicità del mezzo ma all’espressione, lorenzoArs salda così il legame materia-forma-luce mostrando al tempo stesso quanto labili possano essere i confini tra le tecniche artistiche.
Laura Capuozzo
critico d'arte