opera
Fünfhundertsechzig
categoria | Installazione |
soggetto | Politico/Sociale |
tags | Sant'Anna di Stazzema, Seconda Guerra Mondiale, Partigiani, Adolescenti, memoria colletiva |
base | 30 cm |
altezza | 31 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2017 |
Fünfhundertsechzig
Vinile, video, 17’55”
2017
L’indice di vecchiaia, secondo i dati ISTAT per l’Italia, riscontra che ci sono 161,4 anziani per 100 giovani ed in Toscana 195,4. Un punto di incontro tra i due mondi lo si trova attraverso sonorità che accomunino idealmente le due generazioni: la musica tecno per gli adolescenti e le narrazioni dei partigiani dall’altra. L’opera è formata dalla produzione di dieci vinili 12” dal titolo Fünfhundertsechzig (560 in tedesco), che è il numero delle vittime di Sant’Anna di Stazzema. Il lavoro sonoro è elaborato dal sound engineer/composer JQR sound.
Parallelamente il vinile ha due lati con un video ciascuno, la cui coreografia è curata dal coreografo Pietro Pireddu. I brani sono il risultato di registrazioni in presa diretta di suoni prodotti dalla vita agricola condotta oggi da un partigiano, rielaborati in modo da divenire musica elettronica-dubstep.
Il cantante viene sostituito dalla voce del mio personale archivio di testimonianze di guerra: partigiani e superstiti, fusi con una melodia di un canto della resistenza I sette fratelli che narra dei Fratelli Cervi.
Ho scelto di far interpretare il lato A da tre ragazzi adolescenti nel Mausoleo di Ciano a Livorno che, luogo di memoria fascista depauperato del suo originario contenuto, diventa luogo di svago nel video musicale di accompagnamento alle tracce audio.
Un performer settantacinquenne, sulla traccia audio del vinile, esegue dei gesti che riprende dalla sua memoria.
All’interno della custodia del vinile vi sono alcuni approfondimenti storici e antropologici, per coloro che volessero non solo apprezzare la parte superficiale del sonoro.
Vinile, video, 17’55”
2017
L’indice di vecchiaia, secondo i dati ISTAT per l’Italia, riscontra che ci sono 161,4 anziani per 100 giovani ed in Toscana 195,4. Un punto di incontro tra i due mondi lo si trova attraverso sonorità che accomunino idealmente le due generazioni: la musica tecno per gli adolescenti e le narrazioni dei partigiani dall’altra. L’opera è formata dalla produzione di dieci vinili 12” dal titolo Fünfhundertsechzig (560 in tedesco), che è il numero delle vittime di Sant’Anna di Stazzema. Il lavoro sonoro è elaborato dal sound engineer/composer JQR sound.
Parallelamente il vinile ha due lati con un video ciascuno, la cui coreografia è curata dal coreografo Pietro Pireddu. I brani sono il risultato di registrazioni in presa diretta di suoni prodotti dalla vita agricola condotta oggi da un partigiano, rielaborati in modo da divenire musica elettronica-dubstep.
Il cantante viene sostituito dalla voce del mio personale archivio di testimonianze di guerra: partigiani e superstiti, fusi con una melodia di un canto della resistenza I sette fratelli che narra dei Fratelli Cervi.
Ho scelto di far interpretare il lato A da tre ragazzi adolescenti nel Mausoleo di Ciano a Livorno che, luogo di memoria fascista depauperato del suo originario contenuto, diventa luogo di svago nel video musicale di accompagnamento alle tracce audio.
Un performer settantacinquenne, sulla traccia audio del vinile, esegue dei gesti che riprende dalla sua memoria.
All’interno della custodia del vinile vi sono alcuni approfondimenti storici e antropologici, per coloro che volessero non solo apprezzare la parte superficiale del sonoro.