opera
Game. No War
categoria | Installazione |
soggetto | Politico/Sociale |
tags | sculpture , tank , marble, nowar, concept , risiko |
base | 1000 cm |
altezza | 600 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2017 |
Installazione scultorea di 206 carrarmatini in marmo, pietra, granito e quarzite
“GAME NO WAR”, ricorda il famoso slogan “Make love, no war”, in cui WAR non è la risposta alla soluzione dei problemi dell'umanità.
Anche per me, il richiamo alla necessità di dare una prospettiva leggera al futuro di tutti noi si traduce nella rivalutazione della dimensione ludica, dove il gioco aiuta a rendere più leggera la nostra esistenza, ma soprattutto rappresenta un momento di aggregazione libera dagli infingimenti degli interessi dei pochi a danno dei molti.
La trasformazione degli elementi bellici in oggetti di gioco significa la condanna di un elemento, la guerra, che nei secoli non ha portato altro che impoverimento e dolore al genere umano.
I materiali impiegati in questa installazione, provenienti da diverse parti della terra, ed uniti assieme, riporta la mente al desiderio di unione e condivisione, piuttosto che a quello di separazione e predominio.
I 206 carrarmatini rappresentano i 206 stati del mondo con i loro colori, diversi tra loro ma assemblati in copie conformi ad un prototipo, riportano al significato della unione delle persone, diverse per etnie e cultura, ma in realtà unite dall'appartenenza allo stesso genere.
In sostanza, un forte richiamo alla condivisione e all'imprescindibile bisogno di unirsi per essere migliori, ricordando la aristotelica natura dell'uomo ad essere un “animale sociale”.
I
“GAME NO WAR”, ricorda il famoso slogan “Make love, no war”, in cui WAR non è la risposta alla soluzione dei problemi dell'umanità.
Anche per me, il richiamo alla necessità di dare una prospettiva leggera al futuro di tutti noi si traduce nella rivalutazione della dimensione ludica, dove il gioco aiuta a rendere più leggera la nostra esistenza, ma soprattutto rappresenta un momento di aggregazione libera dagli infingimenti degli interessi dei pochi a danno dei molti.
La trasformazione degli elementi bellici in oggetti di gioco significa la condanna di un elemento, la guerra, che nei secoli non ha portato altro che impoverimento e dolore al genere umano.
I materiali impiegati in questa installazione, provenienti da diverse parti della terra, ed uniti assieme, riporta la mente al desiderio di unione e condivisione, piuttosto che a quello di separazione e predominio.
I 206 carrarmatini rappresentano i 206 stati del mondo con i loro colori, diversi tra loro ma assemblati in copie conformi ad un prototipo, riportano al significato della unione delle persone, diverse per etnie e cultura, ma in realtà unite dall'appartenenza allo stesso genere.
In sostanza, un forte richiamo alla condivisione e all'imprescindibile bisogno di unirsi per essere migliori, ricordando la aristotelica natura dell'uomo ad essere un “animale sociale”.
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