opera
Giardino di stelle
categoria | Pittura |
soggetto | Astratto, Natura, Paesaggio |
tags | natura , paesaggio, notturno, azzurro, blu, viola, stele |
base | 90 cm |
altezza | 120 cm |
profondità | 4 cm |
anno | 2024 |
Olio, pastelli e acrilici su tela di juta preparata a gesso e colla.
Questo è un altro lavoro facente parte di una serie nata e arricchitasi nel tempo grazie all’ascolto di brani musicali classici. Qui “Noches en los jardines de España” di Manuel de Falla, con il suo cromatismo musicale e le suggestioni impressioniste ha suscitato in me l’idea di una composizione dai toni notturni ma ricchi di sfumature e luci riflesse in un gioco di sinestesie e corrispondenze sottili. L’impianto compositivo e l’accenno di tracce quasi arboree e floreali, evocano colore profumi, in una percezione figurativa paesaggistica ma astratta al contempo poiché giocata su una campionatura di gesti e segni grafici e pittorici tradotti in velature, macchie, impronte, sovrapposizioni, abrasioni, tocchi materici, pennellate fluide, segni graffiati e punteggiature.
In questo caso il lavoro, oltre che una trasposizione visiva del linguaggio musicale, condensa per me anche una riflessione sulla vita e sulla morte. I punti luminosi - una combinazione di tocchi di giallo, turchese, bianco e rosa - che costellano il cielo, rappresentano la mia intima speranza che dal giardino della Vita su questa Terra, la nostra anima possa trasformarsi in energia e viaggiare infinitamente verso nuovi universi.
Questo è un altro lavoro facente parte di una serie nata e arricchitasi nel tempo grazie all’ascolto di brani musicali classici. Qui “Noches en los jardines de España” di Manuel de Falla, con il suo cromatismo musicale e le suggestioni impressioniste ha suscitato in me l’idea di una composizione dai toni notturni ma ricchi di sfumature e luci riflesse in un gioco di sinestesie e corrispondenze sottili. L’impianto compositivo e l’accenno di tracce quasi arboree e floreali, evocano colore profumi, in una percezione figurativa paesaggistica ma astratta al contempo poiché giocata su una campionatura di gesti e segni grafici e pittorici tradotti in velature, macchie, impronte, sovrapposizioni, abrasioni, tocchi materici, pennellate fluide, segni graffiati e punteggiature.
In questo caso il lavoro, oltre che una trasposizione visiva del linguaggio musicale, condensa per me anche una riflessione sulla vita e sulla morte. I punti luminosi - una combinazione di tocchi di giallo, turchese, bianco e rosa - che costellano il cielo, rappresentano la mia intima speranza che dal giardino della Vita su questa Terra, la nostra anima possa trasformarsi in energia e viaggiare infinitamente verso nuovi universi.