opera
il racconto del diavolo
categoria | Altro |
soggetto | Astratto |
tags | |
base | 165 cm |
altezza | 125 cm |
profondità | 5 cm |
anno | 2021 |
I soggetti raffigurati negli arazzi si corrispondono con quelli dei dipinti, che sono stati riellaborati e rivisitati attraverso questa tecnica. L’artista, nel sentire il bisogno di riflettere ancora su certi temi, è andata a riprendere la composizione visuale e la storia di alcune sue opere già esistenti e a rifarle in formato di arazzo. Questo metodo, molto più lento della pittura, le ha permesso di passare interi mesi lavorando in una sola opera, assaporando e rivivendo ancora di più la situazione raffigurata. In più, i fili rendono l’opera “aptica”, tattile, immediata e rivolta a uno dei sensi che secondo l’estetica classica è “di vicinanza” (il tatto); i dipinti invece, “optici”, sono percepiti da lontano. Questa differenza, questa nuova tecnica costringe lo spettatore ad osservare da vicino, a fruire in modo diverso, a voler toccare… entrando in intimità con l’opera e con ciò che l’artista vuole trasmettere.
“Il Diavolo, durante la notte, mentre le persone dormono, passa e taglia i capelli di alcuni, che vengono completamente obliati e dimenticati fino a che i capelli non ricrescono”
In quest’opera si è voluto spiegare la sensazione e i ricordi provocati da questo racconto per bambini, che ha influenzato le notti dell’infanzia dell’artista. Il dipinto è stato creato in un momento difficile in cui le memorie e gli incubi sulla storia del Diavolo sono tornati a galla: il terrore all’oblio e alla perdita dei ricordi, la paura di essere dimenticato dai propri cari hanno provocato una visione, una concezione negativa delle notti da parte dell’artista: terrore e paura la costringevano a dormire in posizioni scomode e con i capelli raccolti per coprirli. Con il passare degli anni la situazione si è risolta.
La paura irrazionale infantile viene rappresentata con macchie di colore allegri. La presenza di una finestra vuole alludere alla serenità acquisita con gli anni, che in momenti di crisi della vita già adulta si perde e riporta la mente alle notti difficili e agli incubi.
“Il Diavolo, durante la notte, mentre le persone dormono, passa e taglia i capelli di alcuni, che vengono completamente obliati e dimenticati fino a che i capelli non ricrescono”
In quest’opera si è voluto spiegare la sensazione e i ricordi provocati da questo racconto per bambini, che ha influenzato le notti dell’infanzia dell’artista. Il dipinto è stato creato in un momento difficile in cui le memorie e gli incubi sulla storia del Diavolo sono tornati a galla: il terrore all’oblio e alla perdita dei ricordi, la paura di essere dimenticato dai propri cari hanno provocato una visione, una concezione negativa delle notti da parte dell’artista: terrore e paura la costringevano a dormire in posizioni scomode e con i capelli raccolti per coprirli. Con il passare degli anni la situazione si è risolta.
La paura irrazionale infantile viene rappresentata con macchie di colore allegri. La presenza di una finestra vuole alludere alla serenità acquisita con gli anni, che in momenti di crisi della vita già adulta si perde e riporta la mente alle notti difficili e agli incubi.