opera
In nome del cielo
categoria | Performance |
soggetto | Politico/Sociale, Natura |
tags | performance, videoarte |
ore | 72 |
minuti | 0 |
secondi | 0 |
anno | 2024 |
Vivendo a metà tra terra e cielo, sospeso su un'alta colonna dotata di schermi che riproducono video di catastrofi ambientali legate al nostro tempo, l’artista è rimasto 4 giorni consecutivi (dalle 17 di giovedì 1 febbraio alle 17 di domenica 4 febbraio) sulla cima dando vita ad un’opera che, unendo videoarte e performance, riflette sulla relazione uomo-natura nel tempo dell’antropocene. La torre testimonia le conseguenze delle azioni umane nei confronti della natura attraverso le opere video di Leonardo Panizza sugli effetti distruttivi della crisi climatica. La performance, ispirata ai monaci stiliti che vissero nel vicino oriente a partire dal V secolo, è invece una forma di devozione ascetica che denota l’intenzione sciamanica dell’artista di dialogare con lo spirituale. Vivere esponendosi alle intemperie e agli agenti atmosferici, praticando la massima rinuncia nei confronti dei beni materiali, pone il performer in uno stress psicofisico che diventa una metaforica forma di penitenza. Il performer è stato direttamente dipendente dall’empatia dei fruitori: potevano diventare sostenitori della pratica offrendo cibo vegano e acqua per mezzo di una carrucola. L'azione è stata trasmessa in diretta streaming per tutta la durata dell'evento.