opera
IN_Touch
categoria | Scultura |
soggetto | Politico/Sociale, Natura |
tags | identità, bozzolo, nido, natura, sociale |
base | 60 cm |
altezza | 170 cm |
profondità | 60 cm |
anno | 2020 |
erba palustre, stampe fotografiche a colori e in b/n
IN_Touch è un'opera inedita: ha una forma di nido-bozzolo, con una struttura esterna in erba palustre e, all'interno, un insieme di intrecci di carta che la foderano completamente come se fossero una coperta.
I frammenti di carta di questo rivestimento sono in realtà dettagli di fotografie che mi ritraggono nell'atto di abbracciare, baciare o semplicemente toccare persone per cui provo affetto e sono a me care.
Alcuni di questi sono frammenti di un passato lontano, ricordi in bianco e nero, mentre altri sono scatti più recenti fino alle ultime immagini di inizio anno.
Da qualche tempo il mio lavoro pone l'attenzione sul concetto di identità individuale e sulla sua formazione in rapporto con l'altro, con la collettività ( serie “Stormi”).
In quest'opera, e con la precedente “CocooNest”, mi sono concentrata sull'individualità del singolo e sul suo mondo interiore, intimo, su come le relazioni e gli incontri inevitabilmente lo influenzino in modo più o meno profondo.
Ciò che caratterizza l'opera e ne delinea il filo conduttore sono le fotografie, che pongono l'attenzione sul concetto del tocco e sul bisogno di toccare gli altri per percepirsi fisicamente: una necessità riscoperta solo con la privazione generata dagli avvenimenti degli ultimi mesi.
Il nido è quindi metafora dell'interiorità e della sensibilità più profonda e viscerale; il suo rivestimento interno, ovvero l’intreccio di sentimenti ed emozioni, continua a crescere, ad aggrovigliarsi e a dilatarsi verso l'esterno desiderando nuovi futuri contatti.
IN_Touch è un'opera inedita: ha una forma di nido-bozzolo, con una struttura esterna in erba palustre e, all'interno, un insieme di intrecci di carta che la foderano completamente come se fossero una coperta.
I frammenti di carta di questo rivestimento sono in realtà dettagli di fotografie che mi ritraggono nell'atto di abbracciare, baciare o semplicemente toccare persone per cui provo affetto e sono a me care.
Alcuni di questi sono frammenti di un passato lontano, ricordi in bianco e nero, mentre altri sono scatti più recenti fino alle ultime immagini di inizio anno.
Da qualche tempo il mio lavoro pone l'attenzione sul concetto di identità individuale e sulla sua formazione in rapporto con l'altro, con la collettività ( serie “Stormi”).
In quest'opera, e con la precedente “CocooNest”, mi sono concentrata sull'individualità del singolo e sul suo mondo interiore, intimo, su come le relazioni e gli incontri inevitabilmente lo influenzino in modo più o meno profondo.
Ciò che caratterizza l'opera e ne delinea il filo conduttore sono le fotografie, che pongono l'attenzione sul concetto del tocco e sul bisogno di toccare gli altri per percepirsi fisicamente: una necessità riscoperta solo con la privazione generata dagli avvenimenti degli ultimi mesi.
Il nido è quindi metafora dell'interiorità e della sensibilità più profonda e viscerale; il suo rivestimento interno, ovvero l’intreccio di sentimenti ed emozioni, continua a crescere, ad aggrovigliarsi e a dilatarsi verso l'esterno desiderando nuovi futuri contatti.