opera
(in)HUMAN
| categoria | Digital art |
| soggetto | Figura umana, Bellezza |
| tags | volto, mitch laurenzana, inhuman, sguardo, bellezza |
| base | 150 cm |
| altezza | 150 cm |
| profondità | 0 cm |
| anno | 2023 |
Digital art, DALL-E 2, Stable Diffusion, Photoshop
_
Oggi siamo bellissimi, ma forse senza anima.
Gli (in)HUMAN sono il riflesso di tutto ciò che l'umanità ha da offrire, celato dalle apparenze (?)
Un progetto complesso con cui MiTch invita ad immergersi in un mondo onirico, ma possibile, immaginando l’intenzione di esseri di confondersi tra di noi, assumendo sembianze umane.
Ma a che cosa potrebbero ispirarsi se loro fossero in grado di percepire, e incarnare, solamente la nostra anima? Probabilmente, diventerebbero il frutto di tutto ciò che somatizziamo dalle nostre emozioni come il tratto distintivo, l’artifizio, con cui occultiamo tutto ciò che per convenzione non possiamo rivelare: smarriti, avvolti dalle preoccupazioni e lacerati dal futuro che evolve verso l’incertezza e graffiati dall’egoismo orpellato in altruismo. Questo ciò che rifletterebbe la pelle degli (in)human. Devastati, ma affascinanti coi loro grandi occhi capaci di scavarci dentro, sinceri e colmi di quell’anima che noi stiamo dismettendo perché impegnati nell’effimera ricerca di una perfezione solo estetica.
Loro, gli (in)Human, sono stati generati da zero attraverso un linguaggio scritto su OpenAI DALL-E 2 e Stable Diffusion. Sono quindi il frutto di un’intelligenza artificiale che funziona ricombinando un archivio sterminato di immagini e seguendo un set di istruzioni testuali fornite da MiTch, nei panni del prompter, perfezionando continuamente il testo prima di evolvere l’obiettivo.
Un processo sperimentale con cui l’artista ha voluto immergersi nell’IA, e a cui ha dovuto riconoscere il potenziale infinito della creazione di nuove forme di cultura e conoscenza, che mai prima l’uomo avrebbe potuto immaginare.
Ciò che Laurenzana propone non è una ricerca artisticamente perfetta, ma un metodo avanzato che veicola quel messaggio che ognuno di noi si aspetta di ricevere per risvegliarsi alla propria consapevolezza.
Negli occhi degli (in)Human la scintilla di quel processo.
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Oggi siamo bellissimi, ma forse senza anima.
Gli (in)HUMAN sono il riflesso di tutto ciò che l'umanità ha da offrire, celato dalle apparenze (?)
Un progetto complesso con cui MiTch invita ad immergersi in un mondo onirico, ma possibile, immaginando l’intenzione di esseri di confondersi tra di noi, assumendo sembianze umane.
Ma a che cosa potrebbero ispirarsi se loro fossero in grado di percepire, e incarnare, solamente la nostra anima? Probabilmente, diventerebbero il frutto di tutto ciò che somatizziamo dalle nostre emozioni come il tratto distintivo, l’artifizio, con cui occultiamo tutto ciò che per convenzione non possiamo rivelare: smarriti, avvolti dalle preoccupazioni e lacerati dal futuro che evolve verso l’incertezza e graffiati dall’egoismo orpellato in altruismo. Questo ciò che rifletterebbe la pelle degli (in)human. Devastati, ma affascinanti coi loro grandi occhi capaci di scavarci dentro, sinceri e colmi di quell’anima che noi stiamo dismettendo perché impegnati nell’effimera ricerca di una perfezione solo estetica.
Loro, gli (in)Human, sono stati generati da zero attraverso un linguaggio scritto su OpenAI DALL-E 2 e Stable Diffusion. Sono quindi il frutto di un’intelligenza artificiale che funziona ricombinando un archivio sterminato di immagini e seguendo un set di istruzioni testuali fornite da MiTch, nei panni del prompter, perfezionando continuamente il testo prima di evolvere l’obiettivo.
Un processo sperimentale con cui l’artista ha voluto immergersi nell’IA, e a cui ha dovuto riconoscere il potenziale infinito della creazione di nuove forme di cultura e conoscenza, che mai prima l’uomo avrebbe potuto immaginare.
Ciò che Laurenzana propone non è una ricerca artisticamente perfetta, ma un metodo avanzato che veicola quel messaggio che ognuno di noi si aspetta di ricevere per risvegliarsi alla propria consapevolezza.
Negli occhi degli (in)Human la scintilla di quel processo.
