opera
IQ0
categoria | Altro |
soggetto | Politico/Sociale, Figura umana, Astratto |
base | 70 cm |
altezza | 110 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2017 |
Stati Uniti lo stato più “democratico e potente del mondo libero” che da sempre, fin dalle sue origini e con i primi “colonizzatori” ha fatto della violenza e del sopruso il metodo con cui “conquistare” prima le terre che ora compongono quello stato rinchiudendo i nativi sopravvissuti in “riserve” e poi esportare il “metodo” al “resto del mondo”. Al centro della composizione prevale la figura posta di spalle di “Trump” (a cui si “dedica” il titolo dell’opera), il capo coperto dal cilindro dello zio Sam che tutti noi ricordiamo per il manifesto usato per reclutare soldati sia nella prima sia nella seconda guerra “mondiale” << i want you for U.S. army >>, sulle sue spalle è posta a modo di manto reale la bandiera degli Stati Uniti, tra i dettagli sono poste alcune stelle che sono rosse a rappresentare il sangue degli statunitensi “versato” dai “leaders” di quello stato per raggiungere l’obbiettivo prefissato <>, sulla bandiera vi sono macchie e arrivando in fondo dalle strisce rosse della bandiera gocciola “sangue” che bagna e impregna il “terreno” come se quella bandiera trascinata sul “terreno lungo il cammino storico della nazione” abbia raccolto il “sangue” versato che scorre via da essa e quindi non nascosto agli occhi di chi vuol vedere, l’abito indossato ha i colori della bandiera, i piedi affondano tra le “macerie causate” ad indicare la continuità con chi lo ha preceduto e con chi lo seguirà, in una delle mani come uno scettro tiene l’avambraccio con la fiaccola della statua della libertà ultimo frammento di una “libertà” distrutta o mai esistita di cui non resta altro se non macerie, la libertà anche se spacciata come “ideale fondante” anche con le parole del sonetto poste alla base della statua della libertà << Cit: Non come il gigante di bronzo di greca fama, che a cavalcioni da sponda a sponda stende i suoi arti conquistatori: Qui, dove si infrangono le onde del nostro mare Si ergerà una donna potente con la torcia in mano, la cui fiamma è un fulmine imprigionato, e avrà come nome Madre degli Esuli. Il faro nella sua mano darà il benvenuto al mondo, i suoi occhi miti scruteranno quel mare che giace fra due città. Antiche terre, – ella dirà con labbra mute – a voi la gran pompa! A me date i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre spiagge affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste, e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata. – Emma Lazarus. 1883 >> non appartiene alla “mentalità” dei leader di questa nazione, ai sui piedi ci sono macerie a simboleggiare le macerie prodotte sul suolo di appartenenza e nel resto del mondo e alcuni sassi di quelle “macerie” raccolgono il “sangue” che scorre dalla bandiera << Cit: “Cha hai tu fatto? Sento il fiotto di sangue di tuo fratello che grida a me dal suolo! . – Gen 4, 10” >> , tra queste macerie ci sono i resti della “cultura” quello che resta di un affresco di un angelo osserva quasi rassegnato verso “l’esterno dell’opera”, in primo piano ai margini dell’opera incastrato tra macerie c’è lo scudo di “C. A.” su cui oltre ai segni delle “battaglie” vi è il volto di “ Donald ” con in capo il berretto da soldato, << le guerre e le “ideologie” dei leaders degli Stati Uniti trovano un “fronte” anche nel mondo di “fantasia” dove bambini e ragazzi sono i principali fruitori .. >>, il suolo dove si trova è quello di Liberty Island lo sguardo in direzione di Manhattan dove “anacronisticamente” vi sono ancora le “torri gemelle” dalle quali parte un denso fumo che va ad oscurare il cielo e “tutto il resto”, << “Ora tocca a me, sono io il leader più potente del mondo” sembra dire per partire dal già fatto e continuare l’azione di “conquista” >>.
Decollagemosaico, pezzo unico, su legno multistrato
Decollagemosaico, pezzo unico, su legno multistrato