opera
La Madre Defunta
categoria | Pittura |
soggetto | Figura umana, Politico/Sociale |
tags | |
base | 40 cm |
altezza | 60 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2020 |
Tecnica mista su tavola (pastello, acrilico, foglia oro)
Nel 1966 la Cina fu testimone dell'inizio di una delle più violente cesure col passato della storia consistente nella sistematica distruzione della cultura precedente all'avvento del comunismo, liquidata come "vecchiume borghese". L'opera si concentra dunque sul lascito di quel periodo, ponendo l'accento sulla perdita, sulla negazione e l'obliazione del passato. La figura veste abiti tradizionali Qing di cui si intuiscono solamente le forme poichè la campitura piatta bianca, colore utilizzato tradizionalmente per i riti funebri, ne cela la foggia. Il fondo oro che la circonda è lacerato lasciando intravedere sotto di esso un violento rosso su cui si staglia il titolo del libretto di Mao, libro emblematico del periodo rivoluzionario. Gli oggetti nelle mani della donna sono testimonianze di una cultura mutilata, il fiore di loto, fiore importante nella religione buddhista, è appassito e dal ventaglio bruciato affiorano, al posto del telaio in legno, degli incensi votivi ai morti. Su di esso inoltre sono dipinte scene ispirate dalle illustrazioni dei pittori delle dinastie Ming e Qing ed è presente una poesia di Chenz Ziang, poeta del periodo Tang.
Canto dalla terrazza di Youzhou
"Non vedo l'uomo dell'antichità,
non vedo nessuno che lo seguirà,
L'infinità di cielo e terra sento,
e spargo lacrime solo e sgomento."
Nel 1966 la Cina fu testimone dell'inizio di una delle più violente cesure col passato della storia consistente nella sistematica distruzione della cultura precedente all'avvento del comunismo, liquidata come "vecchiume borghese". L'opera si concentra dunque sul lascito di quel periodo, ponendo l'accento sulla perdita, sulla negazione e l'obliazione del passato. La figura veste abiti tradizionali Qing di cui si intuiscono solamente le forme poichè la campitura piatta bianca, colore utilizzato tradizionalmente per i riti funebri, ne cela la foggia. Il fondo oro che la circonda è lacerato lasciando intravedere sotto di esso un violento rosso su cui si staglia il titolo del libretto di Mao, libro emblematico del periodo rivoluzionario. Gli oggetti nelle mani della donna sono testimonianze di una cultura mutilata, il fiore di loto, fiore importante nella religione buddhista, è appassito e dal ventaglio bruciato affiorano, al posto del telaio in legno, degli incensi votivi ai morti. Su di esso inoltre sono dipinte scene ispirate dalle illustrazioni dei pittori delle dinastie Ming e Qing ed è presente una poesia di Chenz Ziang, poeta del periodo Tang.
Canto dalla terrazza di Youzhou
"Non vedo l'uomo dell'antichità,
non vedo nessuno che lo seguirà,
L'infinità di cielo e terra sento,
e spargo lacrime solo e sgomento."