opera
[La Recherche]
categoria | Video |
soggetto | Viaggi, Figura umana |
tags | |
minuti | 7 |
secondi | 26 |
anno | 2024 |
Il progetto è la conseguenza di anni trascorsi a cercare di essere qualcuno che non sono. Mi sono infatti ritrovata un giorno a chiedermi chi fossi e non avevo minimamente idea di quale fosse la risposta. Ero completamente persa e così ho iniziato ad andare in giro chiedendo alle persone: “Scusa, tu sei Luisa Turuani?”. Dato che nessuno sapeva che Luisa Turuani fosse proprio la persona di fronte a loro, i dialoghi nati da questa domanda erano terribilmente surreali. Attualmente sto filmando le conversazioni e mi affascina il fatto che cercare me stessa sia diventato un pretesto per raccontare la storia di altri, dei lori amori, desideri, paure, fallimenti… In altre parole, il viaggio fisico e poetico alla ricerca di me stessa mi ha permesso di dipingere un ritratto collettivo ancora prima che personale. Forse non so ancora molto di me stessa, ma amo considerarmi una collezionista di storie, il luogo dove infinite storie possono essere raccontate ancora e ancora. Da un punto di vista pratico, la performance viene realizzata e filmata in diversi contesti; attualmente il progetto ha coinvolto New York, Milano, Venezia, Parigi, Roma, Palermo e continuerà chissà ancora dove. Il mutamento del contesto temporale e spaziale determina un costante cambiamento del senso dell’azione e dell’identità che l’artista sta cercando: durante il carnevale è curioso che una signora mascherata abbia risposto: “I don’t know who I want to be”, riferendosi non a se stessa ma all’identità che momentaneamente sta impersonando. Al cimitero di Père-Lachaise a Parigi invece la ricerca chiama in causa i defunti, in particolare le celebrità del mondo della cultura come Proust, Gericault, Oscar Wilde. La performance analizza e interroga l’osservatore riguardo diverse tematiche: l’idea di un’identità fluida che muta tramite l’incontro con il diverso; la possibilità che l’identità sia il frutto di una collettività; la ricerca come modus operandi da applicare a ogni ambito della vita; lo spazio pubblico come luogo di creazione e fruizione dell’arte; la negazione dell’autorialità dell’artista; il rapporto tra il singolo all’interno della collettività.