opera
La soglia del vuoto
categoria | Installazione |
soggetto | Astratto |
tags | spazioarchitettonico, spazio, vuoto, sosta, abitare |
base | 90 cm |
altezza | 200 cm |
profondità | 90 cm |
anno | 2020 |
Prototipo
Partendo dal verbo e dall’azione dell’ abitare e la sua radice latina habere - avere, tenere, possedere - penso che una porzione di spazio delimitata, anche solo da un disegno, ci inviti ad abitarlo in quando diventi un elemento di determinazione di una porzione di terra - spazio e sostando - stando al suo interno abitiamo. Generalmente l’uomo abita un luogo condiviso con altri uomini o nella vita pubblica. Credo che sia questo principio di determinazione che genera in noi la voglia/curiosità di entrare in una porzione circoscritta di spazio. Il mio lavoro invita lo spettatore ad entrare, sostare e quindi abitare l’installazione.
La forma quadrata del vuoto vuole richiamare l’elemento casa, per circoscriverlo sono stati utilizzati tubi di alluminio a sezione quadrata di dimensioni 1,5x1,5x200cm: così che la struttura sia sottile, leggera, non ingombrante ma che, appunto, circoscrive. Perchè l’alluminio? Perchè leggero, robusto, resistente e durevole. Ho scelto di colorare questa struttura con il colore giallo perché è un colore che si sposa con la mia idea, in quanto è evidente per l’occhio umano ed è il colore più luminoso dello spettro visibile, quindi evidenzia.
Le dimensioni dell’opera sono 90x90x200cm.
La pianta (90x90cm) permette l’ingresso ad una sola persona al massimo a due, ma strette. L’idea è sempre far notare e sopratutto far riflettere sul vuoto. Ecco perché stare all’interno in solitaria può aiutare a riflettere/concentrarsi/notare.
L’elemento dell’acqua è estremamente importante per ciò che l’opera vuole comunicare. L’opera è progettata per essere installata in un ambiente pubblico (un parco, una piazza, ecc.), dal quale avrà bisgno di ricevere, attraverso una pompa, dell’acqua. L’opera, una volta installata, avrà il compito di incuriosire lo spettatore che, una volta entrato, si ritroverà rinchiuso, in quello che prima era un vuoto, da quattro “pareti” d’acqua. L’acqua sarà azionata tramite un sensore di movimento che verifica la presenza del visitatore all’interno del vuoto. Una volta che il visitatore sarà uscito - bagnandosi - l’acqua continuerà a scorrere per 30 secondi, per sottolineare quello spazio prima occupato, ora vuoto.
Partendo dal verbo e dall’azione dell’ abitare e la sua radice latina habere - avere, tenere, possedere - penso che una porzione di spazio delimitata, anche solo da un disegno, ci inviti ad abitarlo in quando diventi un elemento di determinazione di una porzione di terra - spazio e sostando - stando al suo interno abitiamo. Generalmente l’uomo abita un luogo condiviso con altri uomini o nella vita pubblica. Credo che sia questo principio di determinazione che genera in noi la voglia/curiosità di entrare in una porzione circoscritta di spazio. Il mio lavoro invita lo spettatore ad entrare, sostare e quindi abitare l’installazione.
La forma quadrata del vuoto vuole richiamare l’elemento casa, per circoscriverlo sono stati utilizzati tubi di alluminio a sezione quadrata di dimensioni 1,5x1,5x200cm: così che la struttura sia sottile, leggera, non ingombrante ma che, appunto, circoscrive. Perchè l’alluminio? Perchè leggero, robusto, resistente e durevole. Ho scelto di colorare questa struttura con il colore giallo perché è un colore che si sposa con la mia idea, in quanto è evidente per l’occhio umano ed è il colore più luminoso dello spettro visibile, quindi evidenzia.
Le dimensioni dell’opera sono 90x90x200cm.
La pianta (90x90cm) permette l’ingresso ad una sola persona al massimo a due, ma strette. L’idea è sempre far notare e sopratutto far riflettere sul vuoto. Ecco perché stare all’interno in solitaria può aiutare a riflettere/concentrarsi/notare.
L’elemento dell’acqua è estremamente importante per ciò che l’opera vuole comunicare. L’opera è progettata per essere installata in un ambiente pubblico (un parco, una piazza, ecc.), dal quale avrà bisgno di ricevere, attraverso una pompa, dell’acqua. L’opera, una volta installata, avrà il compito di incuriosire lo spettatore che, una volta entrato, si ritroverà rinchiuso, in quello che prima era un vuoto, da quattro “pareti” d’acqua. L’acqua sarà azionata tramite un sensore di movimento che verifica la presenza del visitatore all’interno del vuoto. Una volta che il visitatore sarà uscito - bagnandosi - l’acqua continuerà a scorrere per 30 secondi, per sottolineare quello spazio prima occupato, ora vuoto.