opera
La vicina grotta dei ricordi
categoria | Installazione |
soggetto | Viaggi, Paesaggio, Natura, Astratto |
tags | #fiber#textile |
base | 250 cm |
altezza | 220 cm |
profondità | 250 cm |
anno | 2019 |
La vicina grotta dei ricordi, dimensioni variabili ( 250x220x250 cm ), filo, 2019
La vicina grotta dei ricordi si presenta come un’installazione che induce lo spettatore a sentirsi un viaggiatore volto ad intraprendere un viaggio verso uno spazio, verso una dimensione intima, interiore, insita in ciascun individuo dove ognuno può ritrovare ciò che è ed è stato, i propri ricordi.
L’installazione è una vera e propria analogia, una grotta che può esistere in qualsiasi spazio, un luogo non determinato in una precisa posizione geografica, perché soggetta ad una curvatura della dimensione spazio temporale che si rende visibile ed accessibile solo a coloro che hanno la sensibilità per percepire la sua presenza ed intendono intraprendere quel viaggio nelle viscere di se stessi guardandosi allo specchio, indagando sulla propria dimensione interiore affrontando quelle paure e tutti quei ricordi che spesso e volentieri si vogliono dimenticare.
Forme bianche, pure, candide, fredde come la neve si ergono e permettono a chi si confronta con l’opera di avventurarsi nella vicina grotta dei ricordi, là dove i ricordi si fan tanti, uno spazio situato nella profondità di ciascuno, un luogo protetto dove regna il silenzio e l’unico suono percepibile è il gocciolamento delle membrane che avvolgono la grotta.
Un gocciolio scandito dal tempo della vita, gocce di memoria che non si dissipano nel vuoto, ma creano e danno forma ai ricordi che come stalagmiti s’innalzano dal suolo.
Elementi che per stratificazione di amicizie, alleanze, discordie, affetti, che si hanno tessuto ed intrecciato, prendono forma in un tempo lungo lunghissimo, il tempo della vita.
La vicina grotta dei ricordi si presenta come un’installazione che induce lo spettatore a sentirsi un viaggiatore volto ad intraprendere un viaggio verso uno spazio, verso una dimensione intima, interiore, insita in ciascun individuo dove ognuno può ritrovare ciò che è ed è stato, i propri ricordi.
L’installazione è una vera e propria analogia, una grotta che può esistere in qualsiasi spazio, un luogo non determinato in una precisa posizione geografica, perché soggetta ad una curvatura della dimensione spazio temporale che si rende visibile ed accessibile solo a coloro che hanno la sensibilità per percepire la sua presenza ed intendono intraprendere quel viaggio nelle viscere di se stessi guardandosi allo specchio, indagando sulla propria dimensione interiore affrontando quelle paure e tutti quei ricordi che spesso e volentieri si vogliono dimenticare.
Forme bianche, pure, candide, fredde come la neve si ergono e permettono a chi si confronta con l’opera di avventurarsi nella vicina grotta dei ricordi, là dove i ricordi si fan tanti, uno spazio situato nella profondità di ciascuno, un luogo protetto dove regna il silenzio e l’unico suono percepibile è il gocciolamento delle membrane che avvolgono la grotta.
Un gocciolio scandito dal tempo della vita, gocce di memoria che non si dissipano nel vuoto, ma creano e danno forma ai ricordi che come stalagmiti s’innalzano dal suolo.
Elementi che per stratificazione di amicizie, alleanze, discordie, affetti, che si hanno tessuto ed intrecciato, prendono forma in un tempo lungo lunghissimo, il tempo della vita.