opera
L’Alchimista
categoria | Installazione |
soggetto | Astratto |
tags | |
base | 200 cm |
altezza | 30 cm |
profondità | 200 cm |
anno | 2017 |
Gesso.
Questo lavoro prende vita durante la residenza Luoghi per Sottrazione alla quale l'artista a preso parte a Matera. In quest'occasione, la sua principale ispirazione sono stati i famosi sassi della città, il chiarore delle pareti rocciose e la storia stessa del luogo.
Giocando sulle diverse sfaccettature del significato della parola sasso, questo lavoro nasce dalla ricerca di un oggetto, un qualcosa che non c'è più, ma che ha lasciato il segno del suo passaggio.
Questo vuoto ricorda, appunto, dei sassi, il cui gesso e la sottrazione di esso non fanno che rimandare al vuoto. L'Alchimista non rappresenta solo la mancanza, il passaggio da uno stato a un altro, ma anche la trasformazione, la trasmutazione delle sostanze e del tempo.
La sublimazione, il passaggio chimico e alchemico delle cose, del ricordo e del pensiero.
Queste forme rimandano, inoltre, alle ciotole nelle quali gli alchimisti trasformavano i metalli vili in metalli nobili.
Queste ciotole possono essere anche quelle che tutti i giorni utilizziamo per cucinare e nutrirci, costituiscono dei contenitori sia per le cose materiali sia per i ricordi.
Questa trasmutazione che avviene in queste forme avviene anche in noi e nei luoghi che abitiamo.
Il tempo ha agito da ciotola e da sasso, da contenitore e da traccia di questo cambiamento irreversibilmente, ci sta lasciando solo dei resti per ricordarci quel che è stato, il passato.
Questo lavoro prende vita durante la residenza Luoghi per Sottrazione alla quale l'artista a preso parte a Matera. In quest'occasione, la sua principale ispirazione sono stati i famosi sassi della città, il chiarore delle pareti rocciose e la storia stessa del luogo.
Giocando sulle diverse sfaccettature del significato della parola sasso, questo lavoro nasce dalla ricerca di un oggetto, un qualcosa che non c'è più, ma che ha lasciato il segno del suo passaggio.
Questo vuoto ricorda, appunto, dei sassi, il cui gesso e la sottrazione di esso non fanno che rimandare al vuoto. L'Alchimista non rappresenta solo la mancanza, il passaggio da uno stato a un altro, ma anche la trasformazione, la trasmutazione delle sostanze e del tempo.
La sublimazione, il passaggio chimico e alchemico delle cose, del ricordo e del pensiero.
Queste forme rimandano, inoltre, alle ciotole nelle quali gli alchimisti trasformavano i metalli vili in metalli nobili.
Queste ciotole possono essere anche quelle che tutti i giorni utilizziamo per cucinare e nutrirci, costituiscono dei contenitori sia per le cose materiali sia per i ricordi.
Questa trasmutazione che avviene in queste forme avviene anche in noi e nei luoghi che abitiamo.
Il tempo ha agito da ciotola e da sasso, da contenitore e da traccia di questo cambiamento irreversibilmente, ci sta lasciando solo dei resti per ricordarci quel che è stato, il passato.