Lc 1,37

opera
Lc 1,37
Lc 1,37
categoria Pittura
soggetto Politico/Sociale
tags artesacra, futuristico, decompose, geometrico, sintetico, figurativo, astratto, oliosutela, scomposizione, cubismo, classic
base 120 cm
altezza 100 cm
profondità 3 cm
anno 2024
Decompose, Olio su tela, opera unica.

Primo Premio Targa Instagram - Premio Arte 2024 Cairo Editore, pubblicata sui numeri di settembre e novembre della rivista Arte e Pubblicata nella sezione vincitori del Catalogo dell'Arte Moderna n60 di Mondadori.

Lc 1,37 dalla serie “Decompose” - Premio Arte 2024

Il concetto di “frammentazione” contraddistingue l’epoca moderna, il nostro tempo, le nostre scelte o le non scelte.
Tagliando le nostre radici con la cristianità occidentale del Medioevo perché obsoleta, chiusa, rigorosa, fatta di leggi e privazioni, porterà nelle varie decadi a questo molteplici ribellioni e proteste e conseguentemente a una crisi dei fondamenti.
La modernità è contraddistinta dal concetto di “frammentazione”, che scaturisce dalla crisi dei fondamenti. La società antica, che aveva ben solidi i suoi fondamenti, era contraddistinta dall’unità, poiché i fondamenti che stavano alla base di essa fornivano una direzione unitaria delle vite degli individui.
La società moderna, invece, si caratterizza come la prima società i cui fondamenti sono andati disintegrandosi. La società moderna si apre, concettualmente, con il famoso aforisma di Nietzsche “L’uomo folle” (La Gaia Scienza, aforisma n° 125). Racconta di un profeta che si introduce nel mercato, dove i mercanti vendono e comprano, e inizia a urlare che Dio è morto e tutti noi siamo i suoi assassini. I mercanti lo deridono, poiché il mercato è il luogo in cui sta chi non crede in Dio. Il mercato è quindi il simbolo della modernità, poiché introduce il concetto di frammentazione.
Quella che viviamo oggi è un’epoca molto complessa, frammentata, piena di contrasti e controsensi dove ad esempio estrema povertà ed estrema ricchezza convivono a distanza ravvicinata e la lotta per la sopravvivenza e lo spreco enorme sono due binari che non si incroceranno mai. Tutto è dettato dal mercato, dal potere e dal denaro.
“Tutte le guerre sono combattute per denaro”. Socrate
L’opera “Lc 1,37” realizzata per il Premio Arte 2024, prende ispirazione dal grande maestro Raffaello nella trasfigurazione di Cristo.
Siamo difronte a uno dei massimi momenti di Rivelazione in cui coesistono le due nature l’umana e la divina, nell’opera originale troviamo due passi del vangelo: quello della trasfigurazione, ovviamente, dove insieme al Cristo appaiono Mosè ed Elia che conversano insieme mentre gli apostoli, umani, tremano di spavento e si accasciano a terra e dall'alto si ode la voce di Dio che dice: “Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!”
Il secondo vangelo rappresentato nella parte inferiore del capolavoro di Raffaello è quello del giovane affetto dal morbo lunaticus dove i discepoli tentano, invano, di liberarlo dal demonio che lo possiede e solo Cristo sceso dal monte Tabor riuscirà a liberarlo.
Nell’opera Lc 1,37 la scena superiore divina in cui Cristo appare trasfigurato rimane immutata ad eccezione della sua stesura “decomposta”.
Nella parte inferiore, in contrasto cromatico con la superiore, si sviluppa la nuova scena narrativa di una probabile evoluzione di quel secondo passo di vangelo. Infatti se osserviamo il dipinto partendo da sinistra troviamo ancora il giovinetto posseduto dell’opera originale che introduce il racconto della sofferenza umana, c’è una mano tesa in segno di tregua e una mano tesa del Fuhrer come segnale a scatenare il genocidio più importante della storia, più a destra una figura che dal suo cavallo è pronto a sferrare un colpo di spada o lancia ancora più a destra un’altro segnale disperato di mano alzata, poco più sopra a sinistra troviamo bombardamenti a Bagdad, poi ancora l’esplosione della bomba atomica ad Hiroshima, più a sinistra un ragazzino sopra un carro armato gioca ad abbattere un edifico classico a Kharkiv (Ucraina) come a voler rappresentare la distruzione della cultura e della bellezza e ancora cacciabombardieri che sganciano bombe che raderanno al suolo intere città uccidendo bambini*e anziani indistintamente. Queste sono alcune delle scene rappresentate data gli orrori della guerra e delle scelte di uomini che invasi dal senso di potere e che a differenza di Dio, incapaci di dominarlo porteranno l’esistenza umana a conseguenze catastrofiche riducendo il valore della vita a una vittoria o una sconfitta in battaglia.
“E la battaglia è appena iniziata ci sono molti perdenti, ma dimmi chi ha vinto la trincea è scavata nei nostri cuori e madri, bambini, fratelli, sorelle lacerati” Sunday Bloody Sunday, U2 - 1983
Dalla “frammentazione” la “decomposizione” come rappresentazione contemporanea del nostro tempo, un’interpretazione classica che si preoccupa di distruggere e rimettere insieme i pezzi allo stesso tempo e la percezione e di una bellezza che sta scomparendo, decomporre un’opera di Raffaello è una violenza, un’ atto di denuncia, ma anche la presa di coscienza che l’arte continua e si evolve, ma come? diventa virtuale, digitale, non fungible token e anche intelligente artificiale, un calcolo matematico di dati e informazioni in cui tutti crediamo fermamente e che ci farà fare meglio e in meno tempo. Da qui la volontà a fermare il tempo e raccontare l’oggi con la tecnica della pittura ad olio ambendo alla realizzazione di un’opera antica e moderna allo stesso tempo.
La scelta del soggetto è nata da uno stimolo che mi è stato suggerito da una persona importante, la quale mi disse: “fai quello che ritieni essenziale, lascia stare tutto il superfluo”. Questa frase mi ha portato a una riflessione e richiamato ad una “responsabilità” sul messaggio che con l’arte posso trasmettere, un senso di “dovere” ed è che se l’arte è un dono che mi è stato regalato (dall’alto) allora devo condividerlo e va fatto nel migliore dei modi!
Il messaggio forte nascosto nel titolo è che la vita è un dono meraviglioso e che l’uomo non può sostituirsi a Dio e che a Dio nulla è impossibile anche poter fermare le guerre, se l’uomo glie lo concede.
Quell’illusione di onnipotenza che nella storia ha portato l’uomo a voler essere Dio ha generato grandi catastrofi. Alimento dell’ego che eleva ad uno “status optimum” fine a se stesso, senza altruismo, coscienza, amore ne umiltà. Un potere distruttivo, possessivo in antitesi con tutto ciò che è vitale, dedicato e sacrificato per l’altro come solo un vero Dio è in grado di fare.
Anche nel nostro microcosmo dove non ci sono attacchi missilistici viviamo dei conflitti quotidiani causati dal denaro, dal potere, dall’invidia, dalla rivalsa, dal predominio. In fondo siamo in guerra ogni giorno anche noi dentro il nostro cuore ma possiamo fare qualcosa nel nostro piccolo e perdere una parte del nostro io per aggiungerla al tu.

*Tra il 2005 e il 2022 secondo l’ente delle Nazioni Unite - almeno 120.000 bambini sono rimasti uccisi o mutilati a causa delle guerre.
Nel mondo si contano almeno 7 guerre attive nel 2024:
Libia, Yemen e Siria - Azerbaigian e Armenia - Etiopia - Afghanistan - Russia e Ucraina - Sudan - Palestina e Israele.
artista
Alberto Peppoloni
Artista, Milano
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