opera
Mediterraneo
categoria | Scultura |
soggetto | Natura, Architettura |
tags | società, mare, earth, society, sea, terra |
base | 104 cm |
altezza | 28 cm |
profondità | 19 cm |
anno | 2021 |
La parola Mediterraneo, letteralmente “in mezzo alle terre”, racchiude in sé l’essenza del significato di culture e tradizioni, culla di alcune tra le più antiche civiltà, che da sempre si sono espresse attraverso la ceramica.
Quest’opera, che può apparire come un modello in scala di un maestoso progetto architettonico, diviene teatro della storia antica e allo stesso tempo contemporanea, che viene raccontata.
Una storia di linee e piani, che si susseguono, in un gioco di incontri e di aperture, che rendono difficile sostenere cosa è dentro e cosa è fuori. Una, due, tre arcate, come passaggi culturali, si intersecano, o forse sono solo l’ombra dell’arco centrale, che a seconda del lato da cui si guarda, volge al passato o al futuro, guarda verso l’orizzonte o l’entroterra, verso levante o ponente.
E proprio come nella sua etimologia, la terra sta attorno al mare, che, vigoroso nella sua essenza, viene racchiuso in una sorta di ampolla, e diviene linea. Proprio quella che in natura è così difficile da identificare, (dove finisce il mare e inizia la terra esattamente?) si palesa e diventa il liquido simbolico dove tutto ha origine, diviene anima che attraversa il corpo materico.
Luce e ombra proiettano la struttura dell’architettura culturale a terra, “delineando la fascia di suolo, liscia e pura, un bianco sfumato d’ombra, ma allo stesso tempo dura e complicata forma fisica fatta di tagli e scalini” spiegano gli artisti, ammorbidita dalla rifrazione del colore azzurro verde sulla superficie candida della terra refrattaria.
E infine lo specchio, elemento che ultimamente si presenta spesso nel lavoro di mCLp studio, superficie liscia e fredda che riflette, come a ricordarci che siamo parte dell’opera, siamo parte della storia, e che sta a noi decidere cosa trattenere, come attraversare il tempo.
- L'opera è realizzata in terra refrattaria, con tubo in plexiglas, cristal mirror su una base in metacrilato bianco.
Quest’opera, che può apparire come un modello in scala di un maestoso progetto architettonico, diviene teatro della storia antica e allo stesso tempo contemporanea, che viene raccontata.
Una storia di linee e piani, che si susseguono, in un gioco di incontri e di aperture, che rendono difficile sostenere cosa è dentro e cosa è fuori. Una, due, tre arcate, come passaggi culturali, si intersecano, o forse sono solo l’ombra dell’arco centrale, che a seconda del lato da cui si guarda, volge al passato o al futuro, guarda verso l’orizzonte o l’entroterra, verso levante o ponente.
E proprio come nella sua etimologia, la terra sta attorno al mare, che, vigoroso nella sua essenza, viene racchiuso in una sorta di ampolla, e diviene linea. Proprio quella che in natura è così difficile da identificare, (dove finisce il mare e inizia la terra esattamente?) si palesa e diventa il liquido simbolico dove tutto ha origine, diviene anima che attraversa il corpo materico.
Luce e ombra proiettano la struttura dell’architettura culturale a terra, “delineando la fascia di suolo, liscia e pura, un bianco sfumato d’ombra, ma allo stesso tempo dura e complicata forma fisica fatta di tagli e scalini” spiegano gli artisti, ammorbidita dalla rifrazione del colore azzurro verde sulla superficie candida della terra refrattaria.
E infine lo specchio, elemento che ultimamente si presenta spesso nel lavoro di mCLp studio, superficie liscia e fredda che riflette, come a ricordarci che siamo parte dell’opera, siamo parte della storia, e che sta a noi decidere cosa trattenere, come attraversare il tempo.
- L'opera è realizzata in terra refrattaria, con tubo in plexiglas, cristal mirror su una base in metacrilato bianco.