opera
Moti dell’anima
categoria | Fotografia |
soggetto | Figura umana |
tags | sea, self portrait, art, photo |
base | 100 cm |
altezza | 50 cm |
profondità | 2 cm |
anno | 2022 |
Affondare o emergere, soffocare o respirare, scomparire negli abissi o levarsi verso la luce. L’anima oscilla, così come i moti ondosi del mare, tra luce e oscurità, gioia e sofferenza, vita e morte.
Nulla in questa vita ci appartiene ed esiste, se non la nostra stessa appartenenza ed esistenza al mondo. L’anima si avvale dei sensi per nutrirsi di vita, consumare materia, trasformare il presente in ricordo. Oltre la memoria risiede il nulla, così quello che oggi viviamo, l’esperienza del presente resta agganciata a quel ricordo. Forse alla luce… forse all’abisso...
In questo autoritratto, l’opera è concepita come una sorta di loop fotografico.
Le due fotografie colgono il soggetto nel momento dell’immersione o dell’emersione. Questo, si trova a mezz’acqua in una congiunzione metaforica tra due mondi paralleli e antitetici in uno stato di sospensione. Il medesimo scatto, in fase di postproduzione, è sovrapposto in modo speculare a sé stesso e vuole suggerire il momento in cui le due forze opposte, luna verso il basso, l’altra verso l’alto, si annullano.
In quest’opera si dà importanza non al soggetto in sé, ma al gesto, all’azione che compie, all’attraversamento possibile, al moto dell’anima che consente di affondare o al contrario, emergere.
Appositamente si lascia libera interpretazione al fruitore che, mosso da propri sentimenti e stati d'animo, potrà sciogliere questo rebus esistenziale, rispecchiarsi nell’opera, cogliere significati e immaginare la sua azione possibile.
2 Fotografie, Stampa inkjet su plexiglass
Nulla in questa vita ci appartiene ed esiste, se non la nostra stessa appartenenza ed esistenza al mondo. L’anima si avvale dei sensi per nutrirsi di vita, consumare materia, trasformare il presente in ricordo. Oltre la memoria risiede il nulla, così quello che oggi viviamo, l’esperienza del presente resta agganciata a quel ricordo. Forse alla luce… forse all’abisso...
In questo autoritratto, l’opera è concepita come una sorta di loop fotografico.
Le due fotografie colgono il soggetto nel momento dell’immersione o dell’emersione. Questo, si trova a mezz’acqua in una congiunzione metaforica tra due mondi paralleli e antitetici in uno stato di sospensione. Il medesimo scatto, in fase di postproduzione, è sovrapposto in modo speculare a sé stesso e vuole suggerire il momento in cui le due forze opposte, luna verso il basso, l’altra verso l’alto, si annullano.
In quest’opera si dà importanza non al soggetto in sé, ma al gesto, all’azione che compie, all’attraversamento possibile, al moto dell’anima che consente di affondare o al contrario, emergere.
Appositamente si lascia libera interpretazione al fruitore che, mosso da propri sentimenti e stati d'animo, potrà sciogliere questo rebus esistenziale, rispecchiarsi nell’opera, cogliere significati e immaginare la sua azione possibile.
2 Fotografie, Stampa inkjet su plexiglass