opera
Nisaba
categoria | Pittura |
soggetto | Bellezza |
tags | alfabeto antico, viso, dea |
base | 75 cm |
altezza | 150 cm |
profondità | 6 cm |
anno | 2020 |
Patrona degli scribi sumeri, Nisaba era la dea della scrittura, della saggezza e della sapienza, ed aveva il compito di diffondere la conoscenza.
In questo dipinto la vediamo raffigurata in una versione iconograficamente contemporanea che non attinge alle matrici iconiche tradizionali ed antiche; acconciata con delle treccine, che permettono di notare la forma anomala della testa, indubbiamente allungata rispetto alla norma. Questo perché Nisaba fa parte di quella casta di divinità, descritte con crani dalle misure maggiorate.
La striscia arancione dietro il viso, riproduce al proprio interno delle incisioni in un alfabeto detto “cuneiforme”, ritenuto antichissimo.
Qualche lettera di tale scrittura le viene impressa sulla pelle della fronte, come una cicatrice, un segno di un superamento rituale d'appropriazione coscienziale.
Le sue labbra non del tutto chiuse, quasi a sussurrare qualcosa, un segno verbale divulgativo del ruolo consapevole di chi detiene la conoscenza e la può diffondere a chi è degno di riceverla.
Tecnica mista: Aerografo, pennello, materia, colori acrilici.
Supporto: pannello rigido.
Base: preparata con stucco spatolato, e finitura finale con vernici trasparenti opache e lucide.
Opera originale.
Collezione "Colordea".
In questo dipinto la vediamo raffigurata in una versione iconograficamente contemporanea che non attinge alle matrici iconiche tradizionali ed antiche; acconciata con delle treccine, che permettono di notare la forma anomala della testa, indubbiamente allungata rispetto alla norma. Questo perché Nisaba fa parte di quella casta di divinità, descritte con crani dalle misure maggiorate.
La striscia arancione dietro il viso, riproduce al proprio interno delle incisioni in un alfabeto detto “cuneiforme”, ritenuto antichissimo.
Qualche lettera di tale scrittura le viene impressa sulla pelle della fronte, come una cicatrice, un segno di un superamento rituale d'appropriazione coscienziale.
Le sue labbra non del tutto chiuse, quasi a sussurrare qualcosa, un segno verbale divulgativo del ruolo consapevole di chi detiene la conoscenza e la può diffondere a chi è degno di riceverla.
Tecnica mista: Aerografo, pennello, materia, colori acrilici.
Supporto: pannello rigido.
Base: preparata con stucco spatolato, e finitura finale con vernici trasparenti opache e lucide.
Opera originale.
Collezione "Colordea".