opera
No-People Boat
categoria | Performance |
soggetto | Politico/Sociale, Figura umana |
tags | porti chiusi, barcone, persone, migranti, politiche migratorie, accoglienza, human rights, democratic values |
minuti | 20 |
secondi | 0 |
anno | 2018 |
Quando nell’estate del 2018 sono stato selezionato per partecipare a Cartasia-Lucca Biennale, mi sono interrogato su come rendere più efficace il messaggio che cercavo di comunicare: la spersonalizzazione dei migranti, la loro riduzione semantica a un blob indiferrenziato, funzionale alla politica dei “porti chiusi” e, più in generale, alla (mala) gestione dei flussi migratori. Ho deciso quindi di intervenire su un’opera realizzata nel 2017. Il mio lavoro pittorico era consistito nell’estrapolare, sovradimensionare e rendere materia (cartone, pigmenti, manualità) una delle miriadi di immagini digitali che, giustamente, raccontano dei drammi e tragedie di questo fenomeno epocale, ma che purtroppo creano anche un “rumore”, un rimescolarsi con la massa di comunicazione indifferenziata che ci bombarda quotidianamente. Dovevo fare di più, rendere reale il messaggio, quindi legarlo al tempo, all’istante. Da qui la scelta di reificare il concetto della spersonalizzazione in atto, con un atto performativo: la cancellazione di tutti i volti dei migranti sul barcone.