opera
Pannelli cinetici 10-18
categoria | Installazione |
soggetto | Astratto |
tags | |
base | 55 cm |
altezza | 55 cm |
profondità | 4 cm |
anno | 2017 |
8 pannelli in acciaio super mirror tagliato a laser e piegato a mano.
L'opera esprime un concetto di arte cinetica, per il quale l'immagine viene riflessa e scomposta. La superficie riflettente specchia l'ambiente circostante e allo stesso tempo le parti verniciate dell'opera stessa.
Camminando davanti all'opera si ha così la percezione di questo “intreccio” di riflessi che si alterna in modo regolare e simmetrico. L'analisi del movimento dato dalla rifrazione si allaccia alla percezione visiva del vuoto creato dalle “finestre” aperte: a seconda del colore, della forma e della superficie che lo sguardo vede all'interno dei fori, l'impatto visivo e il progetto cinetico cambiano. Se i fori si tappano con una superficie specchiante, le finestre si riflettono su questa e danno così l'illusione di entrare nell'opera stessa; se si mantiene il vuoto, si vede l'interno del cilindro ed i fori dalla parte opposta s'intrecciano con quelli in primo piano, creando forme in movimento nate dagli incastri delle geometrie.
Il ruolo attivo dell'osservatore che, immerso nell'ambiente circostante, diviene parte integrante dell'opera stessa, avviene non solo attraverso la riflessione ma tramite l'alternarsi di forme geometriche, colore e intrecci visivi tra le forme piene, i vuoti e le parti specchianti. Attore e al tempo stesso spettatore, l'artista necessita della percezione di chi osserva come fattore ultimo a compimento dell'opera che solo allora si esprimerà nella sua unicità, mai uguale a se stessa.
Di contro, l'artista dispone di un nuovo strumento comunicativo più tecnico, scientifico, oggettivo. L'espressione attraverso questo nuovo linguaggio fa sì che lo spettatore si trovi ad interrogarsi sulle differenze tra ciò che sembra e ciò che fisicamente è, e sui mutamenti che avvengono cambiando punto di vista.
L'opera esprime un concetto di arte cinetica, per il quale l'immagine viene riflessa e scomposta. La superficie riflettente specchia l'ambiente circostante e allo stesso tempo le parti verniciate dell'opera stessa.
Camminando davanti all'opera si ha così la percezione di questo “intreccio” di riflessi che si alterna in modo regolare e simmetrico. L'analisi del movimento dato dalla rifrazione si allaccia alla percezione visiva del vuoto creato dalle “finestre” aperte: a seconda del colore, della forma e della superficie che lo sguardo vede all'interno dei fori, l'impatto visivo e il progetto cinetico cambiano. Se i fori si tappano con una superficie specchiante, le finestre si riflettono su questa e danno così l'illusione di entrare nell'opera stessa; se si mantiene il vuoto, si vede l'interno del cilindro ed i fori dalla parte opposta s'intrecciano con quelli in primo piano, creando forme in movimento nate dagli incastri delle geometrie.
Il ruolo attivo dell'osservatore che, immerso nell'ambiente circostante, diviene parte integrante dell'opera stessa, avviene non solo attraverso la riflessione ma tramite l'alternarsi di forme geometriche, colore e intrecci visivi tra le forme piene, i vuoti e le parti specchianti. Attore e al tempo stesso spettatore, l'artista necessita della percezione di chi osserva come fattore ultimo a compimento dell'opera che solo allora si esprimerà nella sua unicità, mai uguale a se stessa.
Di contro, l'artista dispone di un nuovo strumento comunicativo più tecnico, scientifico, oggettivo. L'espressione attraverso questo nuovo linguaggio fa sì che lo spettatore si trovi ad interrogarsi sulle differenze tra ciò che sembra e ciò che fisicamente è, e sui mutamenti che avvengono cambiando punto di vista.