opera
Parallelo
categoria | Altro |
soggetto | Figura umana |
tags | |
base | 155 cm |
altezza | 95 cm |
profondità | 2 cm |
anno | 2022 |
Tessuto in ciniglia su legno - 1/1
L’opera raffigura un uomo senzatetto disteso su un giaciglio di fortuna, dormiente e immerso nel sogno, ed è realizzata su un tessuto di ciniglia, la cui trama è stata accarezzata e pettinata manualmente, in modo da creare un effetto a contrasto fatto di zone di luce e di ombra.
Il distacco dalla quotidianità, e la proiezione di sé stesso nel sogno, portano il soggetto a vivere un’esperienza onirica in cui l’altro da sé diventa protagonista, spingendo ad un costante cambiamento e ad una trasposizione identitaria. La realtà e la trasformazione si mescolano nel sogno, attraverso un turbinio di rapide immagini dai tratti incerti e di flash immaginari, che condensano in quell’attimo di sogno la voglia di evasione, l’esigenza di reinventarsi e l’urgenza di affrancarsi dalla realtà terrena.
La tecnica di realizzazione dell’opera, infine, diventa essa stessa parte di questo momento onirico: i tratti della figura sono precari, fragili, cancellabili con un soffio di vento o semplicemente ritoccandoli con la mano, al pari di ogni singolo momento di sogno, che può trovare la sua fine nel risveglio di chi sta sognando. La tecnica, quindi, vive in simbiosi con il soggetto dell’opera, e ne condivide il destino.
L’opera raffigura un uomo senzatetto disteso su un giaciglio di fortuna, dormiente e immerso nel sogno, ed è realizzata su un tessuto di ciniglia, la cui trama è stata accarezzata e pettinata manualmente, in modo da creare un effetto a contrasto fatto di zone di luce e di ombra.
Il distacco dalla quotidianità, e la proiezione di sé stesso nel sogno, portano il soggetto a vivere un’esperienza onirica in cui l’altro da sé diventa protagonista, spingendo ad un costante cambiamento e ad una trasposizione identitaria. La realtà e la trasformazione si mescolano nel sogno, attraverso un turbinio di rapide immagini dai tratti incerti e di flash immaginari, che condensano in quell’attimo di sogno la voglia di evasione, l’esigenza di reinventarsi e l’urgenza di affrancarsi dalla realtà terrena.
La tecnica di realizzazione dell’opera, infine, diventa essa stessa parte di questo momento onirico: i tratti della figura sono precari, fragili, cancellabili con un soffio di vento o semplicemente ritoccandoli con la mano, al pari di ogni singolo momento di sogno, che può trovare la sua fine nel risveglio di chi sta sognando. La tecnica, quindi, vive in simbiosi con il soggetto dell’opera, e ne condivide il destino.