opera
Pass, Present, Future
categoria | Altro |
soggetto | Astratto |
tags | refugeework, monotypeclay, clay, thessalonikiproject |
base | 180 cm |
altezza | 500 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2019 |
Monotipi in argilla su carta intelaiata su tela, carta lucida e indelebile nero, pezzo unico.
"Pass, Present, Future" nasce all'interno del progetto "Capillari del Sud" sviluppatosi durante l'iniziativa "Thessaloniki Project" che raccoglie workshop della durata di tre mesi scritti e pensati per le donne ospiti all'interno del campo profughi di Diavata in Grecia. Gli incontri hanno dato vita a tre opere distinte che, con metodologie e tecniche differenti, trattano temi centrali quali: la riconquista di uno spazio intimo perduto, la cura di sé e la capacità di tornare a desiderare. "Self Space", "Pass, Present, Future" e "Shared Village" testimoniano l'individualità di ogni partecipante ai laboratori, uscendo da una raffigurazione stereotipata legata alla figura del profugo.
Il grande arazzo testimonia e rielabora il vissuto passato e quello presente, stimolando, tramite la sua creazione, la capacità di tornare a desiderare e, quindi, di poter visualizzare un futuro per se stesse e per la famiglia. Questo l’intento delle varie fasi laboratoriali che hanno dato vita all’opera “Pass, Present, Future.”
1Perché l’argilla?
2Perché il monotipo?
1) “…La creta porta con sé una forte capacità comunicativa ed il suo utilizzo si presta come veicolo di racconti visivi oltre ad essere fonte di sensazioni tattili piacevoli per la sua morbidezza e la facilità di manipolazione.”
2) “L’uso della creta liquida ha permesso di catturare le sensazioni di chi compie il gesto, lasciando il segno che ne è traccia. Il monotipo diviene quindi la stampa che riporta il segno della traccia emozionale di chi compie il gesto. Fissa l’emozione di un qui ed ora fugace in un segno che rappresenta la risposta grafica a domande quali: come mi sento in questo momento? Dove mi trovo?…”
"Thessaloniki Project" è la prima iniziativa attuata dal collettivo artistico "Wild Art Project", formatosi nel 2019 da Samantha Vichi, Olga Sperduti e Margherita Menghini.
"Pass, Present, Future" nasce all'interno del progetto "Capillari del Sud" sviluppatosi durante l'iniziativa "Thessaloniki Project" che raccoglie workshop della durata di tre mesi scritti e pensati per le donne ospiti all'interno del campo profughi di Diavata in Grecia. Gli incontri hanno dato vita a tre opere distinte che, con metodologie e tecniche differenti, trattano temi centrali quali: la riconquista di uno spazio intimo perduto, la cura di sé e la capacità di tornare a desiderare. "Self Space", "Pass, Present, Future" e "Shared Village" testimoniano l'individualità di ogni partecipante ai laboratori, uscendo da una raffigurazione stereotipata legata alla figura del profugo.
Il grande arazzo testimonia e rielabora il vissuto passato e quello presente, stimolando, tramite la sua creazione, la capacità di tornare a desiderare e, quindi, di poter visualizzare un futuro per se stesse e per la famiglia. Questo l’intento delle varie fasi laboratoriali che hanno dato vita all’opera “Pass, Present, Future.”
1Perché l’argilla?
2Perché il monotipo?
1) “…La creta porta con sé una forte capacità comunicativa ed il suo utilizzo si presta come veicolo di racconti visivi oltre ad essere fonte di sensazioni tattili piacevoli per la sua morbidezza e la facilità di manipolazione.”
2) “L’uso della creta liquida ha permesso di catturare le sensazioni di chi compie il gesto, lasciando il segno che ne è traccia. Il monotipo diviene quindi la stampa che riporta il segno della traccia emozionale di chi compie il gesto. Fissa l’emozione di un qui ed ora fugace in un segno che rappresenta la risposta grafica a domande quali: come mi sento in questo momento? Dove mi trovo?…”
"Thessaloniki Project" è la prima iniziativa attuata dal collettivo artistico "Wild Art Project", formatosi nel 2019 da Samantha Vichi, Olga Sperduti e Margherita Menghini.