opera
Pre:Cycle n.02
categoria | Digital art |
soggetto | Astratto |
tags | |
base | 75 cm |
altezza | 75 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2023 |
L'opera fa parte di una serie di sperimentazioni dell'artista Tris.To.Quads, nome d'arte di Matteo Cavaglià, raccolte sotto il titolo comune di "Cycle". Queste opere prendono vita attraverso il cinematismo virtuale di macchine digitali progettate dall'artista: meccanismi formati da elementi circolari che, simili a ingranaggi, vengono messi in rotazione fino a sviluppare movimenti complessi e articolati. Questi movimenti sono infine trasmessi ad un pennino virtuale che, come un pianeta in orbita, finisce per disegnare un’orbita in forma di una linea continua e intricata. A differenza dei meccanismi reali, le macchine create nell'ambiente virtuale sono concepite per esplorare e sfruttare movimenti fisicamente impossibili, come variazioni improvvise di dimensioni e persino veri e propri "teletrasporti".
La ricerca esplora le conseguenze della ricombinazione di questi meccanismi e i risultati che tali modifiche comportano sulla rappresentazione finale. Rappresentazione che a colpo d’occhio potrebbe apparire modesta, ma che ad una più ravvicinata ispezione rivela invece la complessità spaziale e geometrica del tracciato protagonista dell’opera. Il dinamismo tra due aspetti antitetici, come complessità e semplicità, diventa così il fulcro della ricerca artistica, la cui ragion d’essere diviene quella di sviluppare composizioni che mescolino questi aspetti apparentemente opposti. Il processo e l’opera finale divengono così un'operazione quasi meditativa che invita alla contemplazione di come azioni apparentemente semplici possano produrre risultati complessi, simili alla vita stessa.
La ricerca esplora le conseguenze della ricombinazione di questi meccanismi e i risultati che tali modifiche comportano sulla rappresentazione finale. Rappresentazione che a colpo d’occhio potrebbe apparire modesta, ma che ad una più ravvicinata ispezione rivela invece la complessità spaziale e geometrica del tracciato protagonista dell’opera. Il dinamismo tra due aspetti antitetici, come complessità e semplicità, diventa così il fulcro della ricerca artistica, la cui ragion d’essere diviene quella di sviluppare composizioni che mescolino questi aspetti apparentemente opposti. Il processo e l’opera finale divengono così un'operazione quasi meditativa che invita alla contemplazione di come azioni apparentemente semplici possano produrre risultati complessi, simili alla vita stessa.