opera
Reborn
| categoria | Installazione |
| soggetto | Astratto |
| tags | #installazione, #Digitalart, #Screen, #Nft, #Taglio, #Fontana , #Metamorfosi, #Performance, #Phygital, #Contatto, #Infinito |
| base | 78 cm |
| altezza | 49 cm |
| profondità | 15 cm |
| anno | 2023 |
Matteo Mandelli in arte YOU, classe 88’, è un artista performativo che, attraverso le sue opere, esprime la sua immaginazione più profonda nell’atto di creare un regno che ancora non esiste.
Trova la sua ispirazione negli anni Ottanta e nel movimento spazialista; di particolare importanza sarà l’incontro con i lavori del maestro dei tagli, Lucio Fontana.
Mandelli apre finestre su orizzonti invisibili, portando avanti una ricerca volta a sdoganare i tabù più reconditi girando il mondo e dando voce agli ultimi. Alcune sue opere sono state esposte ad Hong Kong, Milano e a Venezia presso il Decentral Art Pavilion in parallelo con la Biennale di Venezia. Il titolo dell'opera qui presentata è "Reborn", è stata intitolata così in quanto rappresenta la rinascita di Matteo dopo un periodo di fermo e riflessione riguardante la sua poetica artistica. Il materiale su cui è realizzata l'opera è uno schermo di recupero, cui Matteo ha dato nuova vita e nuovo scopo. Per dare vita alle sue opere Mandelli utilizza un flessibile da taglio andando a incidere i primi strati della superficie esterna dello schermo, così da scoprire, attraverso il taglio, la luce led che risiede al suo interno. Il richiamo alla ricerca dell’infinito materico e spaziale di Lucio Fontana è ben visibile e l’artista stesso dichiara di trarne ispirazione. Secondo la poetica di Mandelli la tecnologia rappresenta un enorme aiuto e supporto nella nostra vita quotidiana ma ci ha privati del contatto con noi stessi, il nostro io interiore, l'unico modo per poterci riappropriare di esso è lasciarci indietro tutte le nostre conoscenze materiali e tuffarci nell'infinito scaturito dalla luce di quel taglio e abbracciarlo. Andare oltre lo schermo per ricongiungerci con noi stessi. Una peculiarità delle opere è racchiusa nel modo in cui nascono, essendo generate da un taglio, con la conseguente rottura, non solo dello schermo, ma soprattutto dei cristalli liquidi all'interno, l'artista non ha alcun controllo sul risultato finale: è l'opera stessa a decidere come nascere e cosa diventare. La seconda peculiarità è rappresentata dalla mutabilità dei lavori, non rimangono mai statici, nel corso del tempo si evolvono, virando nei colori e nelle sfumature. Una metamorfosi dell'opera che accompagna lo spettatore ed il collezionista, Mandelli è riuscito a trasformare un concetto infinito e immortale come la tecnologia, mortale e mutabile. Ogni lavoro è accompagnato dalla sua controparte digitale, un NFT che ha lo scopo sia di rappresentare il primo istante di vita dell'opera, subito dopo il contatto con il flessibile, sia come garanzia d'autenticità.
Trova la sua ispirazione negli anni Ottanta e nel movimento spazialista; di particolare importanza sarà l’incontro con i lavori del maestro dei tagli, Lucio Fontana.
Mandelli apre finestre su orizzonti invisibili, portando avanti una ricerca volta a sdoganare i tabù più reconditi girando il mondo e dando voce agli ultimi. Alcune sue opere sono state esposte ad Hong Kong, Milano e a Venezia presso il Decentral Art Pavilion in parallelo con la Biennale di Venezia. Il titolo dell'opera qui presentata è "Reborn", è stata intitolata così in quanto rappresenta la rinascita di Matteo dopo un periodo di fermo e riflessione riguardante la sua poetica artistica. Il materiale su cui è realizzata l'opera è uno schermo di recupero, cui Matteo ha dato nuova vita e nuovo scopo. Per dare vita alle sue opere Mandelli utilizza un flessibile da taglio andando a incidere i primi strati della superficie esterna dello schermo, così da scoprire, attraverso il taglio, la luce led che risiede al suo interno. Il richiamo alla ricerca dell’infinito materico e spaziale di Lucio Fontana è ben visibile e l’artista stesso dichiara di trarne ispirazione. Secondo la poetica di Mandelli la tecnologia rappresenta un enorme aiuto e supporto nella nostra vita quotidiana ma ci ha privati del contatto con noi stessi, il nostro io interiore, l'unico modo per poterci riappropriare di esso è lasciarci indietro tutte le nostre conoscenze materiali e tuffarci nell'infinito scaturito dalla luce di quel taglio e abbracciarlo. Andare oltre lo schermo per ricongiungerci con noi stessi. Una peculiarità delle opere è racchiusa nel modo in cui nascono, essendo generate da un taglio, con la conseguente rottura, non solo dello schermo, ma soprattutto dei cristalli liquidi all'interno, l'artista non ha alcun controllo sul risultato finale: è l'opera stessa a decidere come nascere e cosa diventare. La seconda peculiarità è rappresentata dalla mutabilità dei lavori, non rimangono mai statici, nel corso del tempo si evolvono, virando nei colori e nelle sfumature. Una metamorfosi dell'opera che accompagna lo spettatore ed il collezionista, Mandelli è riuscito a trasformare un concetto infinito e immortale come la tecnologia, mortale e mutabile. Ogni lavoro è accompagnato dalla sua controparte digitale, un NFT che ha lo scopo sia di rappresentare il primo istante di vita dell'opera, subito dopo il contatto con il flessibile, sia come garanzia d'autenticità.
