opera
riconoscersi attimi sospesi di fragilità in divenire disturba
categoria | Video |
soggetto | Politico/Sociale, Paesaggio, Natura, Figura umana, Bellezza, Astratto, Animale |
tags | existential, esistenziale, abyss, abissi, ritual, simbolo, simbologia, hope, speranza, I, io, consapevolezza, awareness, coscienza , death, morte, life, vita, struggle, dramma, experience, esperienza, question , domanda , metafora, metaphor, labirinto, labyrinth, snake, serpente |
minuti | 3 |
secondi | 20 |
anno | 2021 |
Riconoscersi attimi sospesi di fragilità in divenire disturba intende rivelarsi un racconto visivo e uditivo, perlopiù metaforico, che utilizza e combina vari media, nonché supporti, nel tentativo di lacerare il velo dell’ovvio per poter sondare gli abissi interiori dell’essere umano e indagare la sua fragilità.
Vuole essere un invito a intraprendere un viaggio all’interno di un vero e proprio labirinto esistenziale atto ad esporre e disarmare l’osservatore affinché, perdendosi, possa recuperare la propria capacità negativa, ovvero stare nelle incertezze, nei misteri e nei dubbi senza essere impaziente di pervenire a fatti e a ragioni; un’opportunità rara per allentare la cortina, andare oltre il mondo dichiarato, percorrere universi inesplorati in grado di suscitare domande sopite, interrogarsi e forse, abitando senza alcuna riserva il proprio limite, intercettare verità improvvise.
É l’inizio di un viaggio, un’ode alla vulnerabilità.
Vuole essere un invito a intraprendere un viaggio all’interno di un vero e proprio labirinto esistenziale atto ad esporre e disarmare l’osservatore affinché, perdendosi, possa recuperare la propria capacità negativa, ovvero stare nelle incertezze, nei misteri e nei dubbi senza essere impaziente di pervenire a fatti e a ragioni; un’opportunità rara per allentare la cortina, andare oltre il mondo dichiarato, percorrere universi inesplorati in grado di suscitare domande sopite, interrogarsi e forse, abitando senza alcuna riserva il proprio limite, intercettare verità improvvise.
É l’inizio di un viaggio, un’ode alla vulnerabilità.