opera
Sant’Uberto
categoria | Fotografia |
soggetto | Paesaggio, Natura, Animale |
tags | |
base | 40 cm |
altezza | 30 cm |
profondità | 2 cm |
anno | 2024 |
Un palco di cervo emerge dall’oscurità, sospeso tra realtà e visione, come un’apparizione
sacra. L’immagine richiama la leggenda di Sant’Uberto: il cacciatore che, nel cuore della
foresta si ritrovò di fronte a un cervo con una croce luminosa tra le corna. Quell’evento
segnò un punto di svolta: il cacciatore abbandonò la sua vita predatoria e immorale per
dedicarsi alla protezione della natura, assumendo una vita risoluta e spirituale, radicata
nel rispetto profondo per il mondo selvatico.
Quest’opera si inscrive nel solco di quella trasformazione, invitando a interrogarsi sul
potere della casualità e della scoperta nel rivelare nuovi orizzonti. La notte nel bosco
diventa simbolo di un cammino interiore, dove il buio cela, ma al tempo stesso rivela, il
confine tra ciò che conosciamo e ciò che ci sfugge. Il palco, simbolo di forza e di ciclicità,
diventa un memento mori che illumina la fragile soglia tra naturale e soprannaturale,
ragione e mistero. La fotografia non offre risposte, ma celebra il momento in cui il
quotidiano si trasfigura, spalancando nuove possibilità di esistenza.
sacra. L’immagine richiama la leggenda di Sant’Uberto: il cacciatore che, nel cuore della
foresta si ritrovò di fronte a un cervo con una croce luminosa tra le corna. Quell’evento
segnò un punto di svolta: il cacciatore abbandonò la sua vita predatoria e immorale per
dedicarsi alla protezione della natura, assumendo una vita risoluta e spirituale, radicata
nel rispetto profondo per il mondo selvatico.
Quest’opera si inscrive nel solco di quella trasformazione, invitando a interrogarsi sul
potere della casualità e della scoperta nel rivelare nuovi orizzonti. La notte nel bosco
diventa simbolo di un cammino interiore, dove il buio cela, ma al tempo stesso rivela, il
confine tra ciò che conosciamo e ciò che ci sfugge. Il palco, simbolo di forza e di ciclicità,
diventa un memento mori che illumina la fragile soglia tra naturale e soprannaturale,
ragione e mistero. La fotografia non offre risposte, ma celebra il momento in cui il
quotidiano si trasfigura, spalancando nuove possibilità di esistenza.