opera
Shifting Selves
categoria | Digital art |
soggetto | Figura umana |
tags | artedigitale, digitalart, ShiftingSelves, Particellare, Particles |
base | 10 cm |
altezza | 10 cm |
profondità | 10 cm |
anno | 2024 |
https://simonemartinotta.com/shifting-selves/
Concept:
In un Universo sempre più digitale, all'interno del quale le singole identità si presentano come non facilmente distinguibili, che ruolo assume il singolo inteso nella sua fittizia unicità?
E' così che il lavoro tenta di indagare il tema della spersonalizzazione della persona all’interno del Mondo virtuale, mediante una componente grafica particellare che si va lentamente a sfaldare per poi ricomporsi nell'essenza del corpo fisico appartenente alla dimensione quotidiana.
All’interno di questa dinamica mutevole l’Uomo si pone in una condizione flessibile ma allo stesso tempo alquanto fragile, uno stato dal quale è molto difficile emergere senza essere sopraffatti da quella che è una realtà creata artificialmente dall’essere umano stesso.
Sinossi:
Sulle orme del concetto di “Modernità liquida” teorizzato dal celebre filosofo tedesco Martin Heidegger ed in seguito sdoganato dal sociologo polacco Zygmunt Bauman, il lavoro in questione si pone come una vera e propria messa in discussione della civiltà contemporanea.
Risulta essere infatti innegabile la dimensione virtuale parallela nella quale viviamo le nostre quotidianita ed oggi più che mai, proprio a causa dello sviluppo di una seconda identità nell’Universo digitale, appare di notevole importanza svolgere attività che mettano in discussione un Mondo apparentemente così perfetto che noi stessi abbiamo deciso di creare.
Questa dimensione parallela ricopre oggi un ruolo di fondamentale importanza all’interno del contesto del vissuto quotidiano; basti pensare alla semplice socializzazione o alle numerose posizione lavorative da remoto rese disponibili dalle varie aziende che operano nei più disparati settori. Sono queste infatti le operazioni che inducono giornalmente ad interfacciarsi con strumenti tecnologici, apparecchi che inconsapevolmente diventano il fulcro dell’esistenza del singolo e delle relazioni che intraprende con il circostante.
È proprio all’interno di questo liquido contesto, una realtà mutevole illusoria ma allo stesso tempo in grado di conferirci un’ apparente maggiore stabilità, che si colloca Shifting Slves.
Da un intraducibile concetto di “Se stessi mutevoli” oppure “Il proprio Io mutevole” l’opera tenta di stabilire un rapporto tra una realtà fisica ed una parallela virtuale, un mosaico di vite difficile da coincidere e, proprio per questo motivo, che si traduce in un continuo randomico movimento della propria persona nell’etere.
All’interno di questa realtà la figura umana, riportata nell’Universo digitale mediante una scansione, viene interpretata da una componente particellare che tende ad evidenziare in maniera ancora più consistente l’effimero che la caratterizza e manipolata in maniera permanente mediante un processo fisico che cerca vanamente di ristabilire l’ordine primario che caratterizza la vera essenza dell’Uomo.
Arte Digitale / Performance, 2023-2024, Simone Martinotta
Concept:
In un Universo sempre più digitale, all'interno del quale le singole identità si presentano come non facilmente distinguibili, che ruolo assume il singolo inteso nella sua fittizia unicità?
E' così che il lavoro tenta di indagare il tema della spersonalizzazione della persona all’interno del Mondo virtuale, mediante una componente grafica particellare che si va lentamente a sfaldare per poi ricomporsi nell'essenza del corpo fisico appartenente alla dimensione quotidiana.
All’interno di questa dinamica mutevole l’Uomo si pone in una condizione flessibile ma allo stesso tempo alquanto fragile, uno stato dal quale è molto difficile emergere senza essere sopraffatti da quella che è una realtà creata artificialmente dall’essere umano stesso.
Sinossi:
Sulle orme del concetto di “Modernità liquida” teorizzato dal celebre filosofo tedesco Martin Heidegger ed in seguito sdoganato dal sociologo polacco Zygmunt Bauman, il lavoro in questione si pone come una vera e propria messa in discussione della civiltà contemporanea.
Risulta essere infatti innegabile la dimensione virtuale parallela nella quale viviamo le nostre quotidianita ed oggi più che mai, proprio a causa dello sviluppo di una seconda identità nell’Universo digitale, appare di notevole importanza svolgere attività che mettano in discussione un Mondo apparentemente così perfetto che noi stessi abbiamo deciso di creare.
Questa dimensione parallela ricopre oggi un ruolo di fondamentale importanza all’interno del contesto del vissuto quotidiano; basti pensare alla semplice socializzazione o alle numerose posizione lavorative da remoto rese disponibili dalle varie aziende che operano nei più disparati settori. Sono queste infatti le operazioni che inducono giornalmente ad interfacciarsi con strumenti tecnologici, apparecchi che inconsapevolmente diventano il fulcro dell’esistenza del singolo e delle relazioni che intraprende con il circostante.
È proprio all’interno di questo liquido contesto, una realtà mutevole illusoria ma allo stesso tempo in grado di conferirci un’ apparente maggiore stabilità, che si colloca Shifting Slves.
Da un intraducibile concetto di “Se stessi mutevoli” oppure “Il proprio Io mutevole” l’opera tenta di stabilire un rapporto tra una realtà fisica ed una parallela virtuale, un mosaico di vite difficile da coincidere e, proprio per questo motivo, che si traduce in un continuo randomico movimento della propria persona nell’etere.
All’interno di questa realtà la figura umana, riportata nell’Universo digitale mediante una scansione, viene interpretata da una componente particellare che tende ad evidenziare in maniera ancora più consistente l’effimero che la caratterizza e manipolata in maniera permanente mediante un processo fisico che cerca vanamente di ristabilire l’ordine primario che caratterizza la vera essenza dell’Uomo.
Arte Digitale / Performance, 2023-2024, Simone Martinotta