opera
SPRINT
categoria | Altro |
soggetto | Astratto |
tags | Rotazione / Fulcro / Riciclo / Accesso |
base | 110 cm |
altezza | 120 cm |
profondità | 22 cm |
anno | 2021 |
Assemblaggio di oggetti di recupero in metallo, plastica e gomma - Opera unica
“SPRINT” non è un invito all’accelerazione (di futurista memoria), ma un’esortazione ad affrontare senza indugio, il dramma planetario della dissipazione del nostro habitat e delle sue risorse.
E’ un quadro-scultura, atto all’appensione a muro, ma privo del supporto di fondo: un assemblaggio di elementi eterogenei, saldamente concatenati, che sembrano muoversi all’unisono, ma ciascuno secondo il proprio estro, in bilico tra caos e armonia.
Fulcro della composizione è una ruota di bicicletta, attorno alla quale orbita una serie di oggetti di recupero: frammenti colorati di carrozzerie di auto, tubi in polietilene già usati per l’irrigazione, la catena della stessa bici dismessa e altri reperti di dubbia provenienza.
Il riutilizzo e la valorizzazione dei rifiuti in chiave artistica, si pongono come messaggio ecologico e anticonsumistico, al quale la ruota, testimone per eccellenza di mezzi di trasporto alternativi, validamente contribuisce in termini di sostenibilità. La vecchia maniglia ossidata, baricentro della composizione, suggerisce la speranza di accesso a una nuova realtà, che veda realizzato l’improrogabile cambiamento di rotta.
“SPRINT” non è un invito all’accelerazione (di futurista memoria), ma un’esortazione ad affrontare senza indugio, il dramma planetario della dissipazione del nostro habitat e delle sue risorse.
E’ un quadro-scultura, atto all’appensione a muro, ma privo del supporto di fondo: un assemblaggio di elementi eterogenei, saldamente concatenati, che sembrano muoversi all’unisono, ma ciascuno secondo il proprio estro, in bilico tra caos e armonia.
Fulcro della composizione è una ruota di bicicletta, attorno alla quale orbita una serie di oggetti di recupero: frammenti colorati di carrozzerie di auto, tubi in polietilene già usati per l’irrigazione, la catena della stessa bici dismessa e altri reperti di dubbia provenienza.
Il riutilizzo e la valorizzazione dei rifiuti in chiave artistica, si pongono come messaggio ecologico e anticonsumistico, al quale la ruota, testimone per eccellenza di mezzi di trasporto alternativi, validamente contribuisce in termini di sostenibilità. La vecchia maniglia ossidata, baricentro della composizione, suggerisce la speranza di accesso a una nuova realtà, che veda realizzato l’improrogabile cambiamento di rotta.