opera
“Static Composition in motion”
categoria | Installazione |
soggetto | Natura, Figura umana, Bellezza, Astratto, Architettura |
tags | wunderkammer, Natura, Fonderia, Oggetti |
base | 2200 cm |
altezza | 330 cm |
profondità | 170 cm |
anno | 2019 |
Installazione site specific durante la mostra personale "L'anima sacre delle cose" a Palazzo Naiadi, Roma. Dicembre 2019
Quest'opera, dal titolo emblematico, ripercorre quelle che sono le fasi e i passaggi stessi della fusione a cera persa, attraverso l'utilizzo dei materiali che prendono parte al processo stesso, senza però farne parte fino in fondo all'interno dell'opera finale; i cilindri, che in laboratorio vengono infatti utilizzati come contenimento della forma di fusione durante il colaggio del bronzo fuso, per contrastarne la spinta, divengono candide colonne, erette le une accanto alle altre, talvolta decorate da graffiti che quasi ne sottolineano un fine ultimo, lontano dal loro solito utilizzo, un fine più effimero, leggero, totemico.
L'installazione, si trasforma in una piccola wunderkammer personale, realizzata con l'aggiunta di opere in bronzo, marmo, gesso, rame e legno, con vasi di recupero e la radice scavata e sabbiata di un limone; oggetti reinterpretati e trasformati a loro volta in sculture, vanno a completare quella ricerca processuale, di accumulazione, catalogazione che è tipica del mio modo di percepire la realtà.
Quest'opera, dal titolo emblematico, ripercorre quelle che sono le fasi e i passaggi stessi della fusione a cera persa, attraverso l'utilizzo dei materiali che prendono parte al processo stesso, senza però farne parte fino in fondo all'interno dell'opera finale; i cilindri, che in laboratorio vengono infatti utilizzati come contenimento della forma di fusione durante il colaggio del bronzo fuso, per contrastarne la spinta, divengono candide colonne, erette le une accanto alle altre, talvolta decorate da graffiti che quasi ne sottolineano un fine ultimo, lontano dal loro solito utilizzo, un fine più effimero, leggero, totemico.
L'installazione, si trasforma in una piccola wunderkammer personale, realizzata con l'aggiunta di opere in bronzo, marmo, gesso, rame e legno, con vasi di recupero e la radice scavata e sabbiata di un limone; oggetti reinterpretati e trasformati a loro volta in sculture, vanno a completare quella ricerca processuale, di accumulazione, catalogazione che è tipica del mio modo di percepire la realtà.