opera
Su di una poltrona, tardo pomeriggio
categoria | Video |
soggetto | Figura umana, Politico/Sociale |
tags | memoria, temporalità, documentazione |
minuti | 9 |
secondi | 42 |
anno | 2021 |
video HD, suono, 9'42'' | in occasione della mostra collettiva "A misura", AlbumArte, 2021
Dove si fissa il tempo, dove si possono afferrare nuovamente gli odori e i sentimenti, dove rimangono nello spazio? Nella geografia degli spazi, sono uno spazio in sé, dell’interno, nella centralità. Che spazio hanno gli affetti, rimangono addosso alla persona, riguardi le fotografie di
quando eri bambina, e i ricordi sono rimasti lì, un’atmosfera rimane aggrappata e ti ritorna, ti ricade
addosso. L’immagine riporta a memorie antiche, uno spazio per ciò che è accaduto, uno spazio per ciò che è immaginato, i ricordi si mescolano all’immaginario. Due tempi si incontrano, l’avanzare e l’indietro, il tempo del video ed il tempo fermo della fotografia, il tempo vibra, la mente vaga nell’immaginario, nel mondo dei sensi che la fotografia custodisce in sé. La prossimità è una zona liminare, di avvicinamento. All’ingrandirsi, il mondo piccolo si disperde in uno spazio aperto; avvicinando una parte della fotografia, si apre un mondo, l’avvicinamento scomoda il suo contrario.
Dove si fissa il tempo, dove si possono afferrare nuovamente gli odori e i sentimenti, dove rimangono nello spazio? Nella geografia degli spazi, sono uno spazio in sé, dell’interno, nella centralità. Che spazio hanno gli affetti, rimangono addosso alla persona, riguardi le fotografie di
quando eri bambina, e i ricordi sono rimasti lì, un’atmosfera rimane aggrappata e ti ritorna, ti ricade
addosso. L’immagine riporta a memorie antiche, uno spazio per ciò che è accaduto, uno spazio per ciò che è immaginato, i ricordi si mescolano all’immaginario. Due tempi si incontrano, l’avanzare e l’indietro, il tempo del video ed il tempo fermo della fotografia, il tempo vibra, la mente vaga nell’immaginario, nel mondo dei sensi che la fotografia custodisce in sé. La prossimità è una zona liminare, di avvicinamento. All’ingrandirsi, il mondo piccolo si disperde in uno spazio aperto; avvicinando una parte della fotografia, si apre un mondo, l’avvicinamento scomoda il suo contrario.