opera
i timbri della luce
categoria | Scultura |
soggetto | Astratto |
tags | |
base | 12 cm |
altezza | 12 cm |
profondità | 12 cm |
anno | 2018 |
Corpi luminosi rapiti dallo spazio e dal tempo, come se ombra e luce un tempo li abbiano scolpiti, modellati, penetrano nella fantasia di chi li osserva, muovendosi verso la conoscenza di una storia che affonda le sue radici nella notte dei tempi. Un timbro della luce non è solo una miniatura o un semplice manufatto artistico ma è frutto di un progetto estetico ed etnico - antropologico. Nella loro perfetta struttura artistica, questi piccoli oggetti assumono una sorprendente tridimensionalità grazie alla luce. Hanno le fattezze dei loro antenati le pintadere, incarnano il simbolo dell'identità di un'intera comunità. Ogni territorio, negli angoli anche più remoti dell'isola aveva il suo timbro del pane. Attraverso il suo utilizzo nella lavorazione del pane era facile risalire al luogo di provenienza dal momento che ogni matrice era caratterizzata da elementi distintivi, propri del territorio di origine. Le logiche estetiche, quindi, la tipologia di lavorazione di questi preziosi e utilissimi manufatti cambiavano da una zona all'altra, ma la loro esistenza ricopriva un significativo valore intrinseco ed estetico allo stesso tempo.
Il Timbro della luce non richiama solo questa immagine, rappresenta un oggetto illuminato che assume una sua forma e una sua identità, secondo il punto di vista dell'osservatore.
Vale a dire che si comporta come un prisma che colpito dalla luce restituisce una, due tre, dieci facce diverse. In altre parole, richiama anche le qualità di un gioiello. In questo senso, la sua essenza è ispirata anche ad un altro oggetto artistico di grande valore identitario: il cocco, in origine deposto nella culla del neonato per proteggerlo da ogni male e in tempi più recenti a chiunque lo indossi, conserva sempre con la stessa intensità quel potere di dono protettivo. Presentandosi con le fattezze di un raffinato monile dal valore apotropaico, il timbro della luce, appare al cospetto dell'osservatore in tutta la sua luce e forma, richiamando alla memoria, con la stessa intensità, l'esistenza del raffinato gioiello intarsiato, dominato dalla pietra nera incastonata nell'argento. Erica Olmetto
Il Timbro della luce non richiama solo questa immagine, rappresenta un oggetto illuminato che assume una sua forma e una sua identità, secondo il punto di vista dell'osservatore.
Vale a dire che si comporta come un prisma che colpito dalla luce restituisce una, due tre, dieci facce diverse. In altre parole, richiama anche le qualità di un gioiello. In questo senso, la sua essenza è ispirata anche ad un altro oggetto artistico di grande valore identitario: il cocco, in origine deposto nella culla del neonato per proteggerlo da ogni male e in tempi più recenti a chiunque lo indossi, conserva sempre con la stessa intensità quel potere di dono protettivo. Presentandosi con le fattezze di un raffinato monile dal valore apotropaico, il timbro della luce, appare al cospetto dell'osservatore in tutta la sua luce e forma, richiamando alla memoria, con la stessa intensità, l'esistenza del raffinato gioiello intarsiato, dominato dalla pietra nera incastonata nell'argento. Erica Olmetto