opera
Trentatré ovvero tre rampe da undici gradini
categoria | Installazione |
soggetto | Figura umana |
tags | |
base | 250 cm |
altezza | 250 cm |
profondità | 0 cm |
anno | 2022 |
Questo lavoro nasce da una riflessione dell'artista dopo la lettura di "Corpi mutanti" di Tiziana Villani che è anche coinvolta nel sound design del lavoro, e "La società senza dolore" di Byung Chul Han. In passato il dolore era usato come simbolo di potere dai regnanti, poi è diventato silente e invisibile con il panottico di Bentham e oggi, in epoca postmoderna, il dolore è diventato inutile perchè ostacola la produzione. Ma il dolore è il comune territorio di tutti noi come esseri umani, e questo è il motivo per cui l'artista ha creato un archivio partecipativo del dolore, dove le persone rispondendo ad alcune domande sul tema, diventano parte attiva dell'opera. Le domande sono pubbliche mentre le risposte sono private al sicuro dentro un archivio chiuso a chiave che viene esibito nell'installazione finale. L'artista realizza una maschera in terracotta per ogni persona che risponde alle domande e collegata alle risposte. L'installazione finale prevede un muro di maschere che rappresentano dolori anonimi ma collettivi e la voce di Tiziana Villani mentre legge le parti narrative del suo libro dove parla come un cane. L'inquietudine data dalla visione del muro di identità sconosciute e che combattono quotidianamente col dolore stimola una riflessione su quanto spazio diamo alla nostra interiorità e ai sentimenti negativi nell'era degli psicofarmaci e del "tutto-positive".
terracotta, lucido per scarpe, polvere bronzea, registrazione audio
terracotta, lucido per scarpe, polvere bronzea, registrazione audio