opera
Tribute to Ian Curtis Dittico (dalla serie TRIBUTO ALL’INESPRESSO )
categoria | Fotografia |
soggetto | Figura umana |
tags | musica, artista, suicidio, figura umana, tributo, ritratto |
base | 107 cm |
altezza | 50 cm |
profondità | 3 cm |
anno | 2015 |
carta baritata stampa analogica. ed.1/5+1 p.a.
La mia vita è stata arricchita e accompagnata da letterati, artisti pensatori, che hanno avuto una forte influenza sulla mia crescita.
Da tempo sentivo la necessità di portare un omaggio a quelli che, fra costoro, hanno posto fine alla loro esistenza prima del tempo. Quindi e' nata in me la necessità di ricercare, raccogliere, archiviare e trasformare, attraverso un minuzioso lavoro di ricerca, la loro storia e il loro pensiero, creando nuove immagini per il presente e per il futuro.
E' nata così una serie di ritratti simbolici, suggestioni di vite ed emozioni, ormai perdute, che prendono spunto da parti delle loro opere, biografie o, anche, dal momento stesso della morte.
La riflessione, però, si ferma non tanto su questo atto finale, ma, piuttosto, sul pensiero duplice di quanto, da una parte, questo gesto estremo ci abbia privato della loro opera ancora inespressa, rendendoci orfani, e, dall'altra, quanto, invece, loro ritenessero di non avere più nulla da dire, lasciando che la loro intelligenza e il loro talento fossero sopraffatti.
La mia vita è stata arricchita e accompagnata da letterati, artisti pensatori, che hanno avuto una forte influenza sulla mia crescita.
Da tempo sentivo la necessità di portare un omaggio a quelli che, fra costoro, hanno posto fine alla loro esistenza prima del tempo. Quindi e' nata in me la necessità di ricercare, raccogliere, archiviare e trasformare, attraverso un minuzioso lavoro di ricerca, la loro storia e il loro pensiero, creando nuove immagini per il presente e per il futuro.
E' nata così una serie di ritratti simbolici, suggestioni di vite ed emozioni, ormai perdute, che prendono spunto da parti delle loro opere, biografie o, anche, dal momento stesso della morte.
La riflessione, però, si ferma non tanto su questo atto finale, ma, piuttosto, sul pensiero duplice di quanto, da una parte, questo gesto estremo ci abbia privato della loro opera ancora inespressa, rendendoci orfani, e, dall'altra, quanto, invece, loro ritenessero di non avere più nulla da dire, lasciando che la loro intelligenza e il loro talento fossero sopraffatti.