opera
SQUARE
categoria | Installazione |
soggetto | Paesaggio, Figura umana, Bellezza |
tags | |
base | 100 cm |
altezza | 110 cm |
profondità | 10 cm |
anno | 2018 |
Fotografie di dipinti, iuta e sabbia su supporto ligneo.
“E’ la congiunzione della bellezza con un’occasione di dolore morale che in un modo o nell’altro trasforma il dolore in afflizione e dispiacere e tramite quello in una sorta di liberazione.”
Così Arthur Danto, nel suo libro “L’abuso della Bellezza”, commenta il fenomeno dei memoriali spontanei sorti a New York nel periodo immediatamente successivo all’attacco del 2001. “Square” è il risultato di un processo creativo avviato sull’orma di queste riflessioni intorno al valore spirituale dell’elegia.
Le fotografie dei defunti deposte nelle piazze dalla pietà popolare insieme a fiori e ricordi, si trasformano, all’interno dell’opera, in fotografie di piccoli ritratti immaginari eseguiti nel silenzio delle serate estive del 2018. Piccoli Tronies che prendevano forma da soli, nella materia liquida di un acquarello monocromo. Solo più tardi si insinueranno tra loro altre foto di vecchie riproduzioni d’arte, volti noti e significanti che si confondono nell’anonimato di tutti gli altri, disperdendosi su un perimetro geometrico, “Un quadro”, deposto a terra, come un tassello immaginario dei tanti selciati della nostra quotidianità.
“E’ la congiunzione della bellezza con un’occasione di dolore morale che in un modo o nell’altro trasforma il dolore in afflizione e dispiacere e tramite quello in una sorta di liberazione.”
Così Arthur Danto, nel suo libro “L’abuso della Bellezza”, commenta il fenomeno dei memoriali spontanei sorti a New York nel periodo immediatamente successivo all’attacco del 2001. “Square” è il risultato di un processo creativo avviato sull’orma di queste riflessioni intorno al valore spirituale dell’elegia.
Le fotografie dei defunti deposte nelle piazze dalla pietà popolare insieme a fiori e ricordi, si trasformano, all’interno dell’opera, in fotografie di piccoli ritratti immaginari eseguiti nel silenzio delle serate estive del 2018. Piccoli Tronies che prendevano forma da soli, nella materia liquida di un acquarello monocromo. Solo più tardi si insinueranno tra loro altre foto di vecchie riproduzioni d’arte, volti noti e significanti che si confondono nell’anonimato di tutti gli altri, disperdendosi su un perimetro geometrico, “Un quadro”, deposto a terra, come un tassello immaginario dei tanti selciati della nostra quotidianità.