opera
vasca#4
categoria | Pittura |
soggetto | Paesaggio, Natura, Bellezza, Astratto |
tags | buds, water, painting, oil on canvas, ombre, riflessi, blu, attese, germogli, gemme, acqua, pittura, olio su tela , sprouds, waiting, blue, reflections, shadows |
base | 80 cm |
altezza | 80 cm |
profondità | 2 cm |
anno | 2019 |
Il progetto "#vasca" prende spunto da una vasca ornamentale e di raccolta dell’acqua piovana posta nel mio giardino.
Le tele tonde dipinte ad olio non solo rimandano alla forma della vasca, ma come una luce spot inseguono piccoli dettagli descrivendo il gioco tra i piani che l’acqua con la sua presenza invisibile rivela.
Lo spazio restituito dalla pittura è uno spazio denso. Dal fondale emergono elementi naturali ed elementi artificiali. La tensione superficiale dell’acqua sostiente un tappeto di piccoli corpi sparsi, una costellazione improbabile che ci guida verso altri paesaggi e ci racconta dello spazio e del tempo. In questa dimensione si disegnano, più o meno evidenti, le ombre del mondo esterno. Alberi? tronchi? muri? Sagome incerte rivelano luoghi al di fuori della tela, convocano l’assente e intessono un dialogo tra l’esterno e l’interno.
Da una parte emerge il valore passivo della vasca, che raccoglie immobile l’acqua e involontariamente riceve le risorse che vi si depositano. E’ testimone dell’attesa, nel tempo che scorre il suo stare è anacronistico e in disaccordo con la fluidità dell’essere e, paradossalmente, del liquido che contiene.
Dall’altra si rivela il suo valore premuroso e accogliente, fortemente ecologico e al tempo stesso femminile. La vasca, accumulando al suo interno le eccedenze di una stagione particolarmente piovosa, conserva l’acqua come riserva da tenere in serbo per i periodi più siccitosi. Essa garantisce così che gli eccessi non vadano sprecati e mantiene una sorta di sottile equilibrio tra eccedenza e mancanza. Ma l’equilibrio non riguarda solamente la possibile fornitura d’acqua. Al suo interno infatti nascono nuovi microcosmi, fatti di insetti, pesci, fiori, piante che instaurano un immediato dialogo col mondo esterno e imparano a vivere in un totale equilibrio tra il dentro e il fuori della vasca.
Le tele tonde dipinte ad olio non solo rimandano alla forma della vasca, ma come una luce spot inseguono piccoli dettagli descrivendo il gioco tra i piani che l’acqua con la sua presenza invisibile rivela.
Lo spazio restituito dalla pittura è uno spazio denso. Dal fondale emergono elementi naturali ed elementi artificiali. La tensione superficiale dell’acqua sostiente un tappeto di piccoli corpi sparsi, una costellazione improbabile che ci guida verso altri paesaggi e ci racconta dello spazio e del tempo. In questa dimensione si disegnano, più o meno evidenti, le ombre del mondo esterno. Alberi? tronchi? muri? Sagome incerte rivelano luoghi al di fuori della tela, convocano l’assente e intessono un dialogo tra l’esterno e l’interno.
Da una parte emerge il valore passivo della vasca, che raccoglie immobile l’acqua e involontariamente riceve le risorse che vi si depositano. E’ testimone dell’attesa, nel tempo che scorre il suo stare è anacronistico e in disaccordo con la fluidità dell’essere e, paradossalmente, del liquido che contiene.
Dall’altra si rivela il suo valore premuroso e accogliente, fortemente ecologico e al tempo stesso femminile. La vasca, accumulando al suo interno le eccedenze di una stagione particolarmente piovosa, conserva l’acqua come riserva da tenere in serbo per i periodi più siccitosi. Essa garantisce così che gli eccessi non vadano sprecati e mantiene una sorta di sottile equilibrio tra eccedenza e mancanza. Ma l’equilibrio non riguarda solamente la possibile fornitura d’acqua. Al suo interno infatti nascono nuovi microcosmi, fatti di insetti, pesci, fiori, piante che instaurano un immediato dialogo col mondo esterno e imparano a vivere in un totale equilibrio tra il dentro e il fuori della vasca.