opera
Venere e Adone
categoria | Pittura |
soggetto | Figura umana |
tags | armonia, Venere e Adone, pitturaolio, canova, neoclassicismo, mito |
base | 50 cm |
altezza | 50 cm |
profondità | 2 cm |
anno | 2002 |
Olio su tela. Opera unica.
“Venere e Adone” Un mito sopravvissuto nel tempo e tramandato nei secoli, che è riuscito ad appassionare i più grandi artisti della storia vivendo attraverso le loro opere.
Una delle più belle opere d’arte ispirata al mito è il gruppo statuario realizzato da Canova tra il 1789 e il 1794.
Nella scultura è rappresentato il momento del congedo tra Venere e Adone, che si rivelerà poi essere l’ultimo saluto, l’istante prima del compimento dell’atroce destino. Adone era un giovane di rara bellezza, allevato dalle Naiadi e cresciuto nelle selve . Da sempre la caccia era la sua passione e nonostante i continui avvertimenti della dea Venere, non vi rinunciava. Come profetizzato, un giorno, un cinghiale in una battuta di caccia lo azzannò e lo uccise. Dal sangue del giovane morente nacquero gli anemoni e da quello della dea ferita, le rose rosse Zeus commosso , concesse ad Adone di vivere quattro mesi nel regno di Ade , quattro sulla terra con Venere e quattro dove preferiva lui.
Nel mio dipinto ho riprodotto solo i volti dei due giovani, mettendo in evidenza lo sguardo contemplativo e il gesto della carezza.
Osservando oggi questa immagine, al di fuori del mito e ai tempi del corona virus, credo faccia riflettere l’estremo saluto e le carezze che non si possono dare per motivi di sicurezza e di contagio.
“Venere e Adone” Un mito sopravvissuto nel tempo e tramandato nei secoli, che è riuscito ad appassionare i più grandi artisti della storia vivendo attraverso le loro opere.
Una delle più belle opere d’arte ispirata al mito è il gruppo statuario realizzato da Canova tra il 1789 e il 1794.
Nella scultura è rappresentato il momento del congedo tra Venere e Adone, che si rivelerà poi essere l’ultimo saluto, l’istante prima del compimento dell’atroce destino. Adone era un giovane di rara bellezza, allevato dalle Naiadi e cresciuto nelle selve . Da sempre la caccia era la sua passione e nonostante i continui avvertimenti della dea Venere, non vi rinunciava. Come profetizzato, un giorno, un cinghiale in una battuta di caccia lo azzannò e lo uccise. Dal sangue del giovane morente nacquero gli anemoni e da quello della dea ferita, le rose rosse Zeus commosso , concesse ad Adone di vivere quattro mesi nel regno di Ade , quattro sulla terra con Venere e quattro dove preferiva lui.
Nel mio dipinto ho riprodotto solo i volti dei due giovani, mettendo in evidenza lo sguardo contemplativo e il gesto della carezza.
Osservando oggi questa immagine, al di fuori del mito e ai tempi del corona virus, credo faccia riflettere l’estremo saluto e le carezze che non si possono dare per motivi di sicurezza e di contagio.