opera
The Water Hunters no. 4
categoria | Altro |
soggetto | Astratto |
tags | transformation, water, pollution, sea |
base | 130 cm |
altezza | 185 cm |
profondità | 15 cm |
anno | 2020 |
Juta , resina eposidica
Sono sempre stata affascinata dall’acqua.
È mistica e ineffabile, una congiunzione tra il vuoto e il pieno, tra l’esistenza e il nulla.
L’acqua, sempre in flusso, prende e non prende forma; un incessante tumulto in un eterno trasformarsi.
Scorrendo tra le mani, non può essere catturata né posseduta; il solo provare si rivela come un ennesimo, futile tentativo dell’uomo di controllare incontrollabile impermanenza della sua esistenza.
Sospeso tra vita e morte, legato alla linfa che scorre dentro e fuori di lui, l’uomo è immerso in un incessante flusso tra l’apparire e sparire come un onda nell’oceano.
Sono sempre stata affascinata dall’acqua.
È mistica e ineffabile, una congiunzione tra il vuoto e il pieno, tra l’esistenza e il nulla.
L’acqua, sempre in flusso, prende e non prende forma; un incessante tumulto in un eterno trasformarsi.
Scorrendo tra le mani, non può essere catturata né posseduta; il solo provare si rivela come un ennesimo, futile tentativo dell’uomo di controllare incontrollabile impermanenza della sua esistenza.
Sospeso tra vita e morte, legato alla linfa che scorre dentro e fuori di lui, l’uomo è immerso in un incessante flusso tra l’apparire e sparire come un onda nell’oceano.