Classe 1981, calabrese di origini, ma vivo da 20 anni a Bologna.
Il mio interesse per la fotografia nasce dalla necessità di portare alla luce i contenuti più arcaici della psiche, senza intenzioni che si fermino all’estetica o alla perfezione della forma.
Una ricerca, attraverso l’obiettivo, che è più un Percorso di Senso, spinta da un bisogno verso un'autenticità profonda, una risposta ad una possibile domanda.
La fotografia, dunque, come strumento per una trasformazione personale.
I corpi scelti per i miei progetti vengono lasciati liberi di esprimersi, mai imprigionati in pose prestabilite.
Ed io attraverso loro, e loro attraverso me, abbiamo compiuto un cammino verso noi stessi, per giungere sempre più vicini alle nostre ombre, alle nostre radici.
Il punto di partenza è il Sé, con le sue esigenze ed i suoi blocchi, per dare vita ad un percorso che si potrebbe quasi definire fototerapeutico.
Nell’estate del 2014 nasce il progetto Tradire corpi - Terra di corpi: anagramma del risveglio, che esprime il manifestarsi di un conflitto interiore tra la necessità di un ritorno ad uno stadio più vicino alla natura e alla verità più intima e profonda e la difficoltà di vivere appieno questo rapporto con l'autentico.
Nel 2017 vede la luce il progetto mIrrOr, incentrato sul tema degli Arcani Maggiori dei Tarocchi attraverso l'uso dello specchio. Una o più foto per ogni Arcano, ognuna portatrice di quegli aspetti archetipici propri della carta rappresentata. E' in ognuno dei nostri frammenti, così come in ognuna delle carte che compongono la strada del destino, che noi esistiamo. Siamo la risultante di più forze contrapposte, tutte necessarie al nostro processo di crescita e consapevolezza.
Nel 2020 è la volta di Inside, progetto ancora in corso d'opera, sulla non coincidenza, nella maggior parte dei casi, tra quella che è la nostra immagine interiore e quella esteriore. Siamo veramente ciò che mostriamo di essere?
Il simbolismo dunque, lo scandagliare le profondità dell’anima, il ricongiungersi con le proprie ombre, il far emergere la nostra luce. Questo, per me, il senso del fotografare.
Il mio interesse per la fotografia nasce dalla necessità di portare alla luce i contenuti più arcaici della psiche, senza intenzioni che si fermino all’estetica o alla perfezione della forma.
Una ricerca, attraverso l’obiettivo, che è più un Percorso di Senso, spinta da un bisogno verso un'autenticità profonda, una risposta ad una possibile domanda.
La fotografia, dunque, come strumento per una trasformazione personale.
I corpi scelti per i miei progetti vengono lasciati liberi di esprimersi, mai imprigionati in pose prestabilite.
Ed io attraverso loro, e loro attraverso me, abbiamo compiuto un cammino verso noi stessi, per giungere sempre più vicini alle nostre ombre, alle nostre radici.
Il punto di partenza è il Sé, con le sue esigenze ed i suoi blocchi, per dare vita ad un percorso che si potrebbe quasi definire fototerapeutico.
Nell’estate del 2014 nasce il progetto Tradire corpi - Terra di corpi: anagramma del risveglio, che esprime il manifestarsi di un conflitto interiore tra la necessità di un ritorno ad uno stadio più vicino alla natura e alla verità più intima e profonda e la difficoltà di vivere appieno questo rapporto con l'autentico.
Nel 2017 vede la luce il progetto mIrrOr, incentrato sul tema degli Arcani Maggiori dei Tarocchi attraverso l'uso dello specchio. Una o più foto per ogni Arcano, ognuna portatrice di quegli aspetti archetipici propri della carta rappresentata. E' in ognuno dei nostri frammenti, così come in ognuna delle carte che compongono la strada del destino, che noi esistiamo. Siamo la risultante di più forze contrapposte, tutte necessarie al nostro processo di crescita e consapevolezza.
Nel 2020 è la volta di Inside, progetto ancora in corso d'opera, sulla non coincidenza, nella maggior parte dei casi, tra quella che è la nostra immagine interiore e quella esteriore. Siamo veramente ciò che mostriamo di essere?
Il simbolismo dunque, lo scandagliare le profondità dell’anima, il ricongiungersi con le proprie ombre, il far emergere la nostra luce. Questo, per me, il senso del fotografare.