La mostra personale che, nel novembre del 2022, m'ha portato a riconfrontarmi con il pubblico dopo oltre trent'anni.
Nasco a Roma e dopo gli studi artistici comincio ad esporre i miei primi lavori. In seguito però, altre occasioni di lavoro mi si aprirono, facendo di me un uomo di teatro per oltre vent'anni. Lasciate le scene, nel 2010 ebbi l'opportunità di guidare un laboratorio d'arte presso una comunità terapeutica. Questa forte esperienza mi spinse, in qualche modo, a ripropormi in veste di operatore visivo. E con una personale nel 2022 a Pergine, una a Ravenna nel'23, a Roma e poi a Monza nel '24, ho ripreso a confrontarmi con il pubblico.
Il mio lavoro appare come qualcosa di anacronistico, ma in verità lo è solo in parte. Definirei le immagini che propongo come sincretiche, ovvero, sintesi di tutto ciò che pittoricamente è stato possibile scorgere dalla cosiddetta "finestra". Nel lavoro, infatti, parto dalla figurazione, raggiungo l'astrazione e tocco la fotografia.
Il mio lavoro appare come qualcosa di anacronistico, ma in verità lo è solo in parte. Definirei le immagini che propongo come sincretiche, ovvero, sintesi di tutto ciò che pittoricamente è stato possibile scorgere dalla cosiddetta "finestra". Nel lavoro, infatti, parto dalla figurazione, raggiungo l'astrazione e tocco la fotografia.