francesca bertazzoni

Artista
Bologna
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Spazio

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Sogno

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Artista visiva, bolognese di nascita (1977) e formazione [prima scientifica, poi artistica in anni più recenti].

Dal 2020, il viaggio a piedi in solitaria è entrato a far parte della mia pratica, come la pandemia nella vita di tutti, rivoluzionandola.

Opere e scritti sono riflessi, estensioni, sorta di prolungamento in forma di racconto o sintesi visiva del viaggio, vero o figurato. Anche un libro o una correlazione di pensieri sono viaggio in solitaria. Per lo più hanno a che fare con lo spazio ibrido su cui mi muovo abitualmente, il bordo strada e la linea bianca di carreggiata, mio indice di sicurezza e direzione.

L’incerto, il defilato, il margine, il confine, il conflitto, la perdita, la memoria, l’attesa, il sogno, la realtà, il gioco, la misura, la direzione, lo spazio e il tempo tutti concetti cari, che ritornano.

In sintesi, attraverso un attento gioco di sovrapposizioni e rimandi, contrasti e assonanze, esploro lo spazio liminale tra personale e collettivo, la consistenza delle cose e il modo (in termini di postura e atteggiamento) in cui scegliamo di abitarle per continuare il viaggio per eccellenza, che è la vita.

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Italian visual artist, bolognese by birth (1977) and education [first scientific, then artistic in recent years].

Since 2020, lone walking travel has become part of my practice and like the pandemic on everyone's life, turned it around.

Artworks and writings are reflections, extensions, sort of visual narrative or synthesis of the journey, real or figurative. Even a book or a correlation of thoughts are lone travels. Most of my works deal with the hybrid space I usually walk on, the roadside and the carriageway white line, a landmark for safety and direction.

The uncertain, the defiled, the edge, the border, conflict, loss, memory, wait, dream, reality, play, size, direction, space, and time are familiar, returning concepts.

In sum, through a careful play of overlaps and references, contrasts and assonances, I explore the liminal space between the personal and the collective, the texture of things and the way (in terms of posture and attitude) in which humans beings choose to live in them to move on in life.

 
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