opera
Ourself
categoria | Scultura |
soggetto | Politico/Sociale, Architettura |
tags | |
base | 17 cm |
altezza | 104 cm |
profondità | 17 cm |
anno | 2020 |
Marmo Travertino, rotoli di nastro adesivo per imballaggio "fragile"
La colonna, elemento architettonico portante per eccellenza e simbolo dell’architettura occidentale, racchiude una lunga storia legata a quella dell’uomo, sia sul piano simbolico che su quello materiale. Rappresentando la forza, l’equilibrio e l’elevazione spirituale, la colonna può essere considerata simbolicamente l’asse del mondo, oltre che una versione monumentale della postura umana sulla Terra.
Nel lavoro Ourself, l’artista propone una colonna in marmo Travertino di cui sostituisce una sezione del fusto con dei rotoli di nastro adesivo per imballaggio “Fragile”.
Questo intervento, che modifica la configurazione originale della colonna, ne destabilizza l’equilibrio iniziale per poi imporne uno nuovo, basato sulla presenza dei rotoli. Le bobine di nastro adesivo comunemente impiegato per identificare oggetti particolarmente delicati, diventano elementi essenziali per equilibrare la struttura e sostenere il peso del materiale.
La perfetta coesistenza tra queste due componenti di origine e utilizzo differente racchiude una metafora con la quale l’artista vuole raccontare due aspetti principali ma opposti, della condizione umana: la forza e la fragilità.
Due elementi che si integrano e diventano l'uno complemento dell'altro.
La colonna, elemento architettonico portante per eccellenza e simbolo dell’architettura occidentale, racchiude una lunga storia legata a quella dell’uomo, sia sul piano simbolico che su quello materiale. Rappresentando la forza, l’equilibrio e l’elevazione spirituale, la colonna può essere considerata simbolicamente l’asse del mondo, oltre che una versione monumentale della postura umana sulla Terra.
Nel lavoro Ourself, l’artista propone una colonna in marmo Travertino di cui sostituisce una sezione del fusto con dei rotoli di nastro adesivo per imballaggio “Fragile”.
Questo intervento, che modifica la configurazione originale della colonna, ne destabilizza l’equilibrio iniziale per poi imporne uno nuovo, basato sulla presenza dei rotoli. Le bobine di nastro adesivo comunemente impiegato per identificare oggetti particolarmente delicati, diventano elementi essenziali per equilibrare la struttura e sostenere il peso del materiale.
La perfetta coesistenza tra queste due componenti di origine e utilizzo differente racchiude una metafora con la quale l’artista vuole raccontare due aspetti principali ma opposti, della condizione umana: la forza e la fragilità.
Due elementi che si integrano e diventano l'uno complemento dell'altro.